di NICOLA PEPE 

Il ciclone del Movimento 5 stelle riserva una prima brutta sorpresa nella notte dove un primo referto degli scrutini del Senato che vedono i grillini fare piazza pulita in tutti i collegi uninominali andando al di sopra di ogni previsione superando il 40% dei consensi con punte del 45% soprattutto nel capoluogo pugliese. La città di Bari, supera infatti di tre punti la media regionale per quanto riguarda gli scrutini del Senato. Una partita elettorale che ha visto i pentastellati competere con il centrodestra a fronte di un avversario, il Pd, che non ha destato alcuna preoccupazione a causa dei risultati al ribasso.

In Puglia, dunque, il Movimento 5 Stelle si accaparra tutti i 24 collegi uninominali alla Camera e al Senato, facendo cappotto: un risultato reso definitivo dopo la fine dello scrutinio, in tarda mattinata, del collegio di Foggia (Puglia 16) alla Camera.

Complessivamente nell’uninominale alla Camera in Puglia il M5s ha ottenuto circa il 45%, il centrodestra 32,1%, il centrosinistra ha 16,5% e Leu 3,5%. Al Senato le percentuali sono più o meno analoghe (M5s 44,1%; c.destra 32,8%; c.sinistra 16,5% e Leu di poco superiore al 3%).A fare da cornice a tale risultato devastante, la sonora sconfitta anche per l'ex premier Massimo D'Alema nel collegio di Nardò (salvo un ripescaggio nella quota plurinominale): il rappresentante di Liberi e uguali viene confinato nelle ultime posizioni, impegnato in una sfida avvincente con il vicepministro uscente (Pd) Teresa Bellanova, ed entrambi staccati dai candidati Luciano Cariddi del centrodestra e da Barbara Lezzi del M5S, quest'ultima proiettata verso una vittoria netta.

M5S BALZA OLTRE IL 40%: "E' UN PLEBISCITO"

«Al Sud è un plebiscito per il Movimento 5 Stelle». Lo sostiene Giuseppe Brescia, deputato uscente e candidato capolista nel listino plurinominale Puglia 1. L’esponente cinquestelle è stato il primo a prendere la parola nel comitato di riferimento per il Movimento, in via Manzoni, a Bari, dopo una giornata trascorsa come rappresentante di lista ad Adelfia (Bari). «Siamo molto soddisfatti per l’alta affluenza, il dato che emerge chiaramente - ha detto Brescia ai giornalisti - è che siamo il primo primo partito in Italia. Per quanto riguarda il Sud dalle comunicazioni parziali che ci arrivano dai seggi c'è da sottolineare un plebiscito, anche grazie alla Puglia».

«E' stato un risultato emozionante, che ci ripaga del lavoro fatto in Puglia, dalla Regione alle amministrazioni locali». Lo sostiene Antonella Laricchia, portavoce del Movimento 5 Stelle in Puglia, al termine di una nottata elettorale che vede i cinquestelle come primo partito, sia alla Camera sia al Senato. La consigliera regionale, ex sfidante di Michele Emiliano alle regionali 2015, parlando con i giornalisti al suo arrivo nel comitato di riferimento per il Movimento, in via Manzoni, a Bari, ha poi chiarito che «le istanze dei cittadini saranno assolutamente garantite e portate in Parlamento». «Forza Italia e Lega non hanno nulla di simile tra di loro e - secondo Laricchia - dopo essersi unite per vincere le elezioni oggi di fatto non rappresentano la maggioranza. Noi invece - ha concluso - siamo l’unico spicchio monolitico nel Parlamento. Chiunque dovrà fare i conti con noi e dovrà parlare con il Movimento 5 Stelle».

CENTRODESTRA, "DA FITTO NESSUN CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO"

In Puglia, gli equilibri del centrodestra sono inversamente proporzionali al trend nazionale che vede la coalizione a trazione Forza Italia, sia pure con una Lega che moltiplica di 5-6 volte il risultato di cinque anni fa e con Fratelli d'Italia che migliora le performance del 2013. Il Pd perde terreno, in trend con il dato nazionale, andando anche al di sotto della media italiana attestata intorno al 19%.

«In Puglia Forza Italia sfonda il 20%, si attesta primo partito della coalizione e supera di 9 punti i dati delle scorse elezioni regionali e di 6 punti l’attuale media nazionale. In un contesto di grande affermazione del M5S, potevamo fare meglio ma non siamo andati affatto male. Anzi, siamo cresciuti». Lo dichiara il neo eletto senatore di FI e coordinatore regionale del partito in Puglia, Luigi Vitali. «Peraltro - aggiunge - queste elezioni ci consegnano un dato importante: in Puglia sono cambiati gli equilibri e le leadership. Raffaele Fitto, da tempo considerato il leader del centrodestra pugliese, - conclude Vitali - non ha apportato un contributo significativo e lascia a Forza Italia, in modo inconfutabile ed incontrovertibile, la responsabilità di guidare la coalizione verso le prossime sfide elettorali che verranno»

LACARRA (PD): IN PUGLIA DATO SEMPRE SOTTO LA MEDIA

Il Pd perde terreno, in trend con il dato nazionale, andando anche al di sotto della media italiana attestata intorno al 19%. «A livello nazionale il dato del 19% è in linea, più o meno, con quello che si attendeva. Noi avevamo previsto, se fossimo andati bene, il 23%. Il 19% non è un risultato che ci fa saltare ma è un risultato dal quale dobbiamo ripartire, sicuramente» - dice il segretario del Pd Puglia e candidato alla Camera (con l'elezione in tasca), Marco Lacarra. «Per come è ormai il quadro - ha aggiunto - due punti in più non avrebbero cambiato nulla: avremmo dovuto prendere sei punti in più». «La scissione ha pesato - ha proseguito - perché il centrosinistra disgregato è sempre un centrosinistra che non ha 'appeal'. Però non sembra che LeU stia navigando verso risultati straordinari, credo sia al 3,5%». La linea del governatore pugliese Michele Emiliano che ha proposto un’alleanza del Pd con il M5s, «vedo che sarà molto difficile - ha precisato Lacarra - perché tra l’altro il centrodestra credo sia vicino ad avere la maggioranza». «Bisogna vedere gli uninominali come vanno - ha rilevato - ma escluderei una ipotesi di accordo con il M5s». Quanto al risultato del Pd in Puglia, Lacarra ha sottolineato che «notoriamente noi siamo sempre sotto di qualche punto rispetto alla media nazionale».

«A livello nazionale il dato del 19% è in linea, più o meno, con quello che si attendeva. Noi avevamo previsto, se fossimo andati bene, il 23%. Il 19% non è un risultato che ci fa saltare ma è un risultato dal quale dobbiamo ripartire, sicuramente» - dice il segretario del Pd Puglia e candidato alla Camera (con l'elezione in tasca), Marco Lacarra. «Per come è ormai il quadro - ha aggiunto - due punti in più non avrebbero cambiato nulla: avremmo dovuto prendere sei punti in più». «La scissione ha pesato - ha proseguito - perché il centrosinistra disgregato è sempre un centrosinistra che non ha 'appeal'. Però non sembra che LeU stia navigando verso risultati straordinari, credo sia al 3,5%». La linea del governatore pugliese Michele Emiliano che ha proposto un’alleanza del Pd con il M5s, «vedo che sarà molto difficile - ha precisato Lacarra - perché tra l’altro il centrodestra credo sia vicino ad avere la maggioranza». «Bisogna vedere gli uninominali come vanno - ha rilevato - ma escluderei una ipotesi di accordo con il M5s». Quanto al risultato del Pd in Puglia, Lacarra ha sottolineato che «notoriamente noi siamo sempre sotto di qualche punto rispetto alla media nazionale».

I dati dell'affluenza in Puglia e Basilicata

AFFLUENZA ORE 12

Per l'affluenza il dato nazionale delle ore 12 parla del 19,38%. Per la Puglia il 17,96% - Basilicata 16,27%. Sia Bari (22,65%) sia Potenza (20,02%) superano la percentuale nazionale. Dati un po' più bassi per gli altri capoluoghi: Andria 18,31%, Barletta 17,97%, Taranto 16,5%, Trani 18,33%

AFFLUENZA ORE 19

Il dato dell'affluenza delle 19 non consegna nulla di nuovo rispetto alla proiezione delle ore 12 dei votanti: Puglia e Basilicata mantengono una posizione (poco più del 53%) al di sotto di almeno 5 punti della media di affluenza nazionale attestata intorno al 58%. La provincia più virtuosa pugliese (dato complessivo 53,6%) è quella di Lecce con poco meno del 57% di votanti, mentre quella con meno affluenza è quella di Foggia. In Basilicata Potenza va avanti con oltre il 54% di affluenza.

AFFLUENZA ORE 23

Alle 23 Puglia e Basilicata hanno registrato rispettivamente il 69,02% e il 71,12% dei votanti. Se il dato pugliese è lievemente inferiore rispetto all'anno scorso (69,95%) e comunque sotto di tre punti rispetto alla media nazionale, quello lucano registra circa due punti in più rispetto alla percentuale dell'affluenza di 5 anni fa. 

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