BARI - Elenchi di nomi che spuntano a pochi minuti dalla chiusura del tesseramento, accompagnati da mazzette di banconote da 50 e 100 euro. L’intervento dei carabinieri, chiamati dal tesoriere. Un esposto alla Commissione regionale di garanzia che, alla fine, non ha potuto far altro che annullare quelle strane tessere: anche perché tutta la scena è stata filmata con i cellulari. Quello che è accaduto a Pulsano il 25 settembre è l’antipasto di un congresso provinciale, quello del Pd di Taranto, che si preannuncia bollente.

I sostenitori di Gianfranco Lopane, sindaco di Laterza e candidato dell’area Emiliano, accusano infatti di brogli gli uomini che sostengono Giampiero Mancarelli, ex assessore provinciale ai tempi di Florido, schierato con la corrente di Renzi e dato per favorito. Al punto che Fronte Democratico - la corrente di Emiliano - già sabato scorso ha annunciato che non parteciperà alla competizione. Ieri lo ha ribadito: «Attendo che siano ripristinate le regole interne, si stanno celebrando congressi di circolo in assenza dell’anagrafe provinciale. Spero che arrivi una schiarita dalla commissione nazionale perché fare un congresso con metà partito non ha alcun senso».

Le regole congressuali stilate ad agosto 2017 dal Pd regionale prevedono - appunto - che il tesseramento avvenga personalmente, salvo comprovati casi di impossibilità. E invece, a Pulsano, due consigliere comunali, componenti della segreteria nazionale, «portavano al circolo liste cartacee di circa 40 nominativi e davano i soldi al segretario tutti in pezzi da 50/100 euro», è detto nel ricorso alla commissione regionale di garanzia presentato la scorsa settimana: una ricostruzione pienamente confermata dai video (che sono pubblicati sul sito della «Gazzetta»). Alcuni dei presenti chiedevano di poter esaminare le liste, ricevendone un rifiuto: e così il tesoriere Gaetano De Marco ha chiamato i carabinieri, il cui intervento è stato filmato.

Le polemiche sul territorio sono dunque roventi, tanto che Lopane era stato ammesso come candidato solo grazie al ricorso alla Commissione regionale di garanzia. Stesso discorso per la vicenda di Pulsano: i sostenitori di Emiliano si erano rivolti alla Commissione provinciale per il congresso, che non aveva ritenuto di dover intervenire venendo poi sconfessata da Bari.

Il segretario regionale Marco Lacarra, però, prova a versare acqua sul fuoco. «Ciò che è accaduto - spiega - è qualcosa che è sempre avvenuta nei congressi di partito. È stato tirato fuori un elenco di tesserati, ma - a quanto mi spiegano - non si tratta di un elenco anonimo, ma di persone che si sono rivolte al circolo prima che si avviassero i tesseramenti: sono state raccolte le quote e i relativi nominativi». Il ricorso però fa notare che i soldi erano tutti in pezzi da 50 o 100, come se fossero stati prelevati da un bancomat, mentre una raccolta di singole quote avrebbe prodotto una maggior quantità di spiccioli. «Il video mostra solo la parte finale di quanto avvenuto, ma non prova nulla né in un senso né nell’altro. Tuttavia la commissione di garanzia, preso atto del video, ha annullato le tessere». Tutte: non solo le 80 contestate a Pulsano, ma anche quelle oggetto di contestazione in altri circoli della provincia (Castellaneta, «Cervi» e «Tamburi» di Taranto, Lizzano).

Lacarra, che oggi sarà a Roma al Nazareno per partecipare al coordinamento nazionale dei responsabili sanità, parlerà della vicenda di Pulsano con i vertici del partito: ieri gli esponenti di Fronte Dem si sono infatti rivolti alla Commissione nazionale contro l’approvazione dell’elenco provinciale unico degli iscritti, che porterebbe allo stop del congresso provinciale. «I congressi di circolo - è la loro tesi - si sono svolti in maniera abusiva».[m.s.]

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