Convegno Asp su fenomeno migratorio, Surace: "Sistema sanitario nazionale deve rimodulare strategie di approccio ai migranti"

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Feroleto Antico - “Il fenomeno migratorio non è più emergenziale, ma stabile, in Italia come in tanti Paesi europei. Certo, in Italia abbiamo avuto nel 2018 l’emanazione della legge Salvini, che ha apportato delle modifiche che potrebbero mutare le condizioni dei cittadini stranieri, in particolare dei richiedenti asilo, essendo stata abolita la protezione umanitaria. Si potrebbero quindi avere delle ricadute sul Sistema sanitario nazionale, che adesso deve rimodulare le strategie di approccio ai migranti, e proporne di nuove” afferma Lorenzo Antonio Surace, direttore del Centro di medicina del viaggiatore e delle migrazioni dell’Asp di Catanzaro, introducendo i lavori dell’evento scientifico, “Fenomeno migratorio: obiettivi di prevenzione, programmazione e prospettive future” in un hotel di Feroleto Antico. L’appuntamento si concluderà domani con l’intervento di Livia Turco, ex ministro della Salute e presidente del consiglio d’indirizzo dell’Inmp, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà. Intanto, il direttore sanitario Inmp, Gianfranco Costanzo, accende i riflettori sul nesso tra immigrazione e povertà nel campo della salute: “In Italia ci sono più di cinque milioni di persone in povertà assoluta; tra questi, ovviamente, ci sono anche gli immigrati, che hanno maggiori difficoltà nei processi d’integrazione. Quindi, i due termini immigrazione e povertà, nel campo della salute, sono intimamente correlati. Ma il nostro Servizio sanitario nazionale” rimarca Costanzo “è un servizio universalistico, e funziona. Però è anche vero che l’accesso ai percorsi diagnostici e terapeutici è difficile per chi non ha capacità e autonomia proprie. I migranti, in questo caso, subiscono maggiormente le difficoltà nell’accedere al Servizio sanitario. E la vera sfida è trovare dei percorsi facilitanti l’accesso e formare il personale delle strutture sanitarie affinché queste barriere culturali, linguistiche e organizzative vengano superate”.

Poi, Costanzo sfata un luogo comune: “Non c’è alcun rischio di epidemie. I nostri dati epidemiologici ci dicono il contrario. Le persone che immigrano nel nostro Paese sono in uno stato di salute essenzialmente buono. Però, questo capitale di salute se non viene mantenuto tale, quindi facilitando l’accesso al Servizio sanitario e promuovendo dei percorsi di integrazione, dopo qualche anno tende a peggiorare, quindi ad andare verso lo stato di salute delle persone italiane più povere”. I flussi migratori dell’epoca della globalizzazione toccano un po’ tutte le realtà. Calabria in primis. Non ne fa mistero Giuseppe Fico, commissario dell’Asp catanzarese: “Il fenomeno interessa molto la nostra terra; pensiamo a Crotone. Siamo la regione più esposta. Dobbiamo capire meglio come organizzarci su malattie che in passato sono state debellate, e che invece con le migrazioni non solo ritornano, ma se ne presentano anche di nuove”.

Fico: blocco assunzioni nella sanità, “è un fulmine a ciel sereno”

A margine del convegno, Fico commenta il blocco delle assunzioni nella sanità: “È un fulmine a ciel sereno. Noi abbiamo lavorato in maniera forte e costante su questa tematica con l’abile e sapiente organizzazione del dipartimento regionale Tutela della salute, diretto da Antonio Belcastro. Non ci siamo risparmiati. Abbiamo esaminato tutta una serie di conti che andavano rivisti, e pensavamo che, con la serie di iniziative prese dal dipartimento, saremmo rientrati nei tetti massimi per le coperture fiscali. Purtroppo, devo rilevare che così è saltato il lavoro di quasi tre mesi. Cotticelli ha preso l’impegno di trovare una deroga. Sarebbe un dramma per tutto il sistema. E ancora non abbiamo valutato l’impatto che avrà “Quota 100”.

Giuseppe Maviglia

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