Lamezia: “La famiglia nel panorama politico italiano” excursus di Marco Invernizzi nell’incontro organizzato dal Cdu

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Lamezia Terme- Presso la sede Cdu di Lamezia Terme si è tenuto il dibattito "La famiglia nel panorama politico italiano", un lungo excursus in cui si sono vagliate le diverse tappe storiche, culturali, legali e politiche che il nucleo familiare ha affrontato nel corso del tempo e nello specifico dagli anni '70 ad oggi: dal divorzio, all'aborto, alle unioni civili al gender. 

A parlarne è stato Marco Invernizzi, che sull'argomento ha scritto e studiato tanto, che ha esaminato il processo politico e culturale che “ha progressivamente eroso la centralità della famiglia in Italia fino all'esplicita avversità e al considerarla come una delle possibili espressioni affettive, da famiglia a famiglie”. 

Invernizzi precisa: “La famiglia non nasce con il cristianesimo. Il matrimonio, che fonda la famiglia, viene benedetto dalla Chiesa attraverso il sacerdozio, ma il matrimonio è un istituto naturale e la sua indissolubilità non è tale per volontà della Chiesa, ma in sé”. La Chiesa in pratica riconosce il fatto pubblico del matrimonio. L'argomento è importantissimo afferma Invernizzi, “perché ci sono quelle forze culturali e politiche libertarie che ogni volta cercano di far passare il matrimonio indissolubile come qualcosa di religioso, di fede, legato alla Chiesa”. Altra precisazione di Invernizzi è che “i primi ad intuire il “nuovo che avanza”, cioè quello spirito sovversivo, in tema di famiglia, che avrebbe messo in crisi il rapporto figli-genitori e poi quello tra gli stessi coniugi e che poi sarebbe esploso nella Rivoluzione “culturale” del 1968, furono alcuni pedagogisti”. Successivamente poi “nascerà e si svilupperà il femminismo, che a sua volta si trasformerà, privilegiando “l'odio di genere”, denunciando prima una spesso reale prepotenza maschilista e, poi, auspicando l'assenza di qualsiasi ruolo, nella difficile ricerca di un'identità femminile coerente con il processo rivoluzionario”.

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Invernizzi continua "tutti saranno uniti da un profondo odio contro la realtà, non tanto quella storica - la società borghese in fondo era il frutto di rivoluzioni di classe precedenti e giudicate positive, come aveva spiegato Marx nel Manifesto del partito Comunista - ma la realtà come risulta dal senso comune, che è quel modo di guardare il reale privo di ideologismi di qualunque sorta”. 

In questa prospettiva, secondo lo studioso, emergerebbe un odio verso la famiglia e verso la scuola come istituzioni, “verso il marito e il padre, infine verso il padrone, qualunque fosse la sua appartenenza ideologica”. Lo slogan dei rivoltosi parigini del 68, era: “Né Dio, né padre, né padrone” afferma Marco Invernizzi. Caduto il muro di Berlino e la fine dell'URSS, “il disprezzo per la realtà – afferma Invernizzi - sarebbe continuato in una prospettiva relativistica, che si coniugherà con le potenzialità, impensabili prima, della tecnica”.

Marco Invernizzi, nel corso dell’'incontro organizzato dal Cdu Lamezia Terme, ha voluto far riflettere sulle condizioni storiche e sociali in cui il nucleo familiare si trova, e che “nonostante il momento che sta attraversando, ancora la famiglia fondata sul matrimonio, rimane un desiderio di molti, anche se non sempre espresso in maniera consapevole”. 

A.B.

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