Lamezia, "VAI Mezzogiorno": incontro regionale della Nuova Frontiera dei Liberi e Forti

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Lamezia Terme - È stato indetto in occasione del centesimo anniversario dell’appello agli “uomini liberi e forti” lanciato da don Luigi Sturzo il 18 gennaio 1919, l’incontro regionale organizzato dal Circolo Lametino della Nuova Frontiera dei Liberi e Forti, intitolato VAI Mezzogiorno (Visione – Azione – Innovazione). Presieduto dal vescovo Monsignor Cantafora e moderato da Silvestro Giacoppo, presidente per la provincia di Catanzaro, l’incontro è stato introdotto dal presidente della sezione lametina del Movimento Sturziano Servire l’Italia Felice Iannazzo, e ha avuto come relatori i presidenti provinciali dei Circoli della Nuova Frontiera dei Liberi e Forti di Crotone, Cosenza, Vibo Valentia – rispettivamente Rachele Via, Nicola Mayerà e, in rappresentanza di Nicola Augurusa, Natale Vercello. Ospite d’eccezione, il presidente nazionale del Movimento Sturziano Servire l’Italia – CISS, l’economista Giovanni Palladino, promotore fra l’altro del processo di beatificazione di don Luigi Sturzo.

Palladino racconta in un appassionante discorso a braccio l’esperienza di suo padre, stretto collaboratore di don Sturzo dopo il ritorno dall’esilio che a partire dal 1924 lo tiene per 22 anni lontano dall’Italia, fino alla caduta inesorabile del fascismo di cui era oppositore. Sacerdote, statista, uomo politico, Sturzo era fondatore del Partito Popolare Italiano e aveva promosso ante litteram il suffragio universale, che qualora fosse stato approvato avrebbe quasi certamente impedito la salita al potere dello stesso partito fascista. Come Sindaco di Caltagirone si era gemellato con Colonia gettando le basi embrionali del concetto moderno d’Europa.

Non aveva mai aderito alla Democrazia Cristiana. Per l’avvio del suo processo di beatificazione, inizialmente ostacolato, necessarie le parole di una suora Canossiana cui avrebbe confidato di voler “portare Dio nella politica”. E’ questo il messaggio forte che emerge dalle parole di tutte le relazioni e in primis in quella del vescovo Cantafora, che parla ancora una volta dell’importanza di perseguire il bene comune e, pur senza dar vita ad un nuovo partito cattolico, di effondere “impegno cristiano per lo sviluppo del nostro territorio”, tenendo presenti i mutamenti sociali, i nuovi mezzi di comunicazione, le problematiche della disuguaglianza e il divario fra nord e sud, il tutto alla luce imprescindibile dei dettami della Dottrina Sociale della Chiesa. Chiude l’incontro l’intervento del presidente regionale della Nuova Frontiera dei Liberi e Forti Pino Campisi che presenta un decalogo di proposte di sviluppo sociale e politico: l’impegno per favorire il diritto alla famiglia, l’attenzione alle potenzialità delle nuove generazioni, la dimensione internazionale dell’economia e la valorizzazione delle imprese storiche del sud con la creazione di una “filiera etica” e di un network di “cittadini del Mezzogiorno nel mondo”,l’innovazione tecnologica applicata anche all’assistenza sanitaria territoriale,la creazione di Università tematiche, cioè indirizzate ad una specializzazione specifica, poi un’economia ecosostenibile e uno sviluppo industriale fondato su nuove competenze.

Giulia De Sensi

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