Il Pd lametino loda la cerimonia andata in scena giovedì al Teatro Grandinetti per i 50 anni di Lamezia Terme

Ricordando anche la commemorazione del sovrintendente Salvatore Aversa e di sua moglie Lucia Precenzano, uccisi nel 1992 dalla mafia.

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    Il Pd lametino loda la cerimonia andata in scena giovedì al Teatro Grandinetti per i 50 anni di Lamezia Terme, ricordando anche la commemorazione del sovrintendente Salvatore Aversa e di sua moglie Lucia Precenzano, uccisi nel 1992 dalla mafia.
    «Una data molto importante, dunque, quella del 4 Gennaio per la nostra città che, specie in un peridio particolare come quello attuale, deve ripartire dallo spirito della rinascita e del riscatto sociale e culturale, così come emerso tra l’altro durante l’evento celebrativo dei 50 anni, per testimoniare che non siamo difronte ad un triste epilogo. Dobbiamo necessariamente recuperare fiducia e speranza in una prospettiva di rigenerazione di quelle forti e intelligenti intuizioni che stavano alla base della unificazione dei tre ex comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia», sostengono i segretari dei 2 circoli cittadini, «“Vis Unita Fortior”, così sta scritto sullo stendardo della città. E proprio da questo monito bisogna ripartire per riscoprire le ragioni del nostro stare insieme, per costruire il senso di “comunità” di una città vera e autentica, che nel corso di questi 50 anni abbiamo smarrito. Bisogna ritrovare le coordinate che erano state tracciate al momento della nascita, recuperando i caratteri necessari per la edificazione di una città autorevole e competitiva. Fin da subito bisogna ripartire creando occasioni di riflessione sui punti di debolezza per costruire una città solida e solidale. E sicuramente non ci mancano le risorse umane e naturali».

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