Porta del Foro, riparte l'era dei Felici? Roberto gran favorito, la corte a Martino Gianni

Stasera l'assemblea che lancia la contesa elettorale. Probabile riconferma del capitano Tamarindi, in arrivo intanto Maurizio Orlandi come preparatore, il braccio destro di Martino

Roberto Felici con il padre Giancarlo

Roberto Felici con il padre Giancarlo

Arezzo, 22 febbraio 2018 - Votano Felici e pensano Martino Gianni. Beninteso, il credito che Roberto, figlio d’arte essendo stato il babbo Giancarlo il rettore storico delle vittorie in serie di Porta del Foro, è solido: deve passare dal «fuoco» delle urne ma se non vincesse saremmo di fronte ad una sorpresa clamorosa. Ma il popolo giallocremisi oltre alla riapertura di una saga, almeno familiare, vincente sogna di vedere tra i suoi il numero uno della Giostra.

I tempi sono cambiati e ormai i personaggi più in vista rischiano di essere non i cavalieri ma gli allenatori, specie di lancia. Una stagione che proprio Martino ha anticipato, costruendo un mestiere che non c’era, dalle parti di Santo Spirito, e quasi costringendo tutti gli altri quartieri a correre ai ripari. E la corte che gli fa Porta del Foro è serrata. Beninteso: è uno scenario del tutto credibile, se vogliamo perfino probabile, ma ancora non blindato.

Diciamo che nella migliore delle ipotesi Martino potrebbe al massimo quest’anno fare il consulente del quartiere, superare gli acciacchi fisici dei quali parla esplicitamente da mesi e magari l’anno prossimo rimettersi in gioco. Ma anche per questo è chiaro che ci vuole un accordo che ancora non c’è, anche se i rapporti tra lui e il rettore «in pectore» della Chimera sono molto buoni.

Ma per ora restiamo ai punti fermi. Stasera anche Porta del Foro si getta nell’arena.Lo fa con un’assemblea nella quale riportare il bilancio del triennio e insieme mettere le basi del futuro. A cominciare dalla commissione elettorale chiamata da qui a un paio di settimane a comporre la lista unica sulla quale i votanti potranno indicare otto preferenze.

A presentare il bilancio saranno il rettore Francesco Fracassi e il capitano Dario Tamarindi. Il bilancio della piazza è in rosso, inutile negarlo, la sospirata vittoria continua a non arrivare. Meglio, decisamente meglio, la crescita dei giovani, confermata dai successi a raffica nella prova generale. Ma il quartiere per ritrovare l’entusiasmo dei tempi di papà Felici vuole le vittorie vere. Chi entra papa spesso esce cardinale ma qui di papabili non ce ne sono tantissimi.

Non dovrebbe ricandidarsi il rettore uscente Fracassi, dovrebbe farlo Tamarindi: e non è un mistero che Felici non vedrebbe male garantire anche una continuità intorno al nome del capitano. Ma per il resto tra gli aspiranti in genere molto votati c’è Enrico Pelliccia, che però non sembra interessato a ricoprire stabilmente un ruolo che pure quando c’è stato bisogno ha saputo rivestire.

Dunque siamo all’alba del ritorno dei Felici. Forse con Tamarindi nel ruolo di capitano. E con preparatore almeno in prima battuta quel Maurizio Orlandi che a Santo Spirito ha affiancato proprio Martino, si è abbeverato ai suoi segretu e potrebbe essere il «traghettatore» giusto in attesa dell’auspicato sbarco del mattatore. Per i cavalieri la linea verde sembra fuori discussione, visto il livello dei giovani del quartiere. E così anche l’ultima casella dei quartieri sta per andare al suo posto. Mentre sabato e domenica andrà al voto Sant’Andrea.

Un voto atteso con grande curiosità, dopo la scelta del rettore uscente Maurizio Carboni di rimettersi in pista insieme a diversi dei suoi «delfini». Il quartiere ricompattato da una parte ha ancora le sue belle divisioni anche se solo in parte passeranno dal seggio. Però da domenica sera ci sarà il nuovo consiglio, il secondo dopo quello già rinnovato di Santo Spirito. E piano piano le lance torneranno a parlare al posto delle matite.