Cena galeotta per i suoi 60 anni. Don Agostinelli festeggia così

Il parroco oggi sarà nella casa circondariale di Volterra

Don Donato Agostinelli

Don Donato Agostinelli

Cerreto Guidi, 26 gennaio 2018 - Festeggiare il suo compleanno con una cena in carcere e un’autobiografia solidale. E’ il programma di don Donato Agostinelli, parroco di Cerreto Guidi, pronto a spegnere oggi sessanta candeline. Il sacerdote ha deciso di invitare gli amici a una Cena Galeotta, questa sera, preparata dai detenuti della casa circondariale di Volterra. Queste particolari serate sono nate nel 2005 da un’idea della direttrice del carcere, Maria Grazia Giampiccolo: la loro preparazione coinvolge una trentina di detenuti, che segue un percorso di reinserimento, e il ricavato va in beneficenza.

Ma c’è dell’altro, dicevamo, don Donato, come la chiamano i suoi affezionati parrocchiani, ha dato alle stampe un’autobiografia, dal titolo ‘Dondò’, il suo soprannome. Si tratta di centocinquanta pagine di aneddoti, foto e testimonianze, che tracciano il profilo di un parroco ‘fuori dagli schemi’. Un sacerdote che preferisce la tuta da lavoro all’abito talare, che gira il mondo per portare aiuto agli ultimi, che va a celebrare i matrimoni con la sua bici da corsa e che ha partecipato pure alla trasmissione televisiva, ‘La Corrida’. Nel libro ci sono i racconti dei suoi incontri con madre Teresa di Calcutta, di quella notte che dormì a pochi metri da Papa Bergoglio, dei viaggi sui monti Nuba con voli non autorizzati e delle esperienze nella ex Jugoslavia in guerra. Anche il ricavato del libro, disponibile anche in eBook, andrà in beneficenza: sarà devoluto al Movimento di cooperazione internazionale Shalom, di cui don Donato è membro attivissimo. «Lo confesso – ammette il parroco nelle pagine di ‘Dondò’ – a differenza di alcuni miei compagni di seminario, a me l’aspetto rituale e solenne della liturgia cattolica non faceva impazzire. A me, sinceramente, piacevano i jeans, le magliette e le tute da lavoro. Scherzosamente don Andrea mi dice ancora che la mia imitazione di Cristo servo si avvicina di più ai suoi lunghi anni di Nazareth, quando lavorava come carpentiere, che alla fase della predicazione del Regno».