Il parroco distribuisce alla messa il diario di Anna Frank

"Se non si ha rispetto per la sua storia allora non si avrà rispetto per nulla"

Monsignor Antonio Vigo

Monsignor Antonio Vigo

Aulla, 31 ottobre 2017 - Era stracolma di fedeli la chiesa di San Donato, a Bigliolo di Aulla, per l’annuale «Festa del Ringraziamento», il momento in cui gli agricoltori ringraziano Dio per i frutti, il raccolto ricavato coltivando la terra, al termine dell’annata agraria che sta per concludersi. E l’altare maggiore e gli scalini per accedervi, come da tradizione erano adornati da pannocchie di mais, zucche, spighe di grano, uva, ortaggi che facevano bella mostra di sé, simbolo di prosperità e sicurezza alimentare.

Ma all’omelia, l’officiante, monsignor Antonio Vigo, parroco di Bigliolo e di tutta la miriade di paesini che si affacciano sulla vallata, dove il Comune di Aulla si unisce a quello di Fivizzano, ha stupito tutti con le sue parole: «Oggi – ha detto monsignor Vigo, meglio conosciuto fra la gente come «Il prete-generale» per via dei suoi trascorsi in qualità di cappellano della Marina dove si è congedato con il grado di Contrammiraglio-Ispettore Generale – voglio parlarvi di una ragazzina di 13 anni che desidero ringraziare: si chiama Anna Frank ed è morta in un campo di concentramento nazista a Bergen Belsen. La voglio ringraziare per il coraggio smisurato che ci ha tramandato, nello sforzo di vincere gli orrori della guerra. E mi ha terribilmente “disturbato” vedere i valori che ci ha lasciato in eredità questa autentica “sepolta viva” dileggiati , sbeffeggiati per motivi legati allo sport... ».

Dopo un attimo di esitazione, in un’atmosfera irreale, i presenti hanno immediatamente collegato il tema presentato dal parroco a quanto accaduto con i tifosi della Lazio. «Assieme ai frutti della terra – ha proseguito monsignor Vigo – vi sono queste creature, queste figure umane bellissime di cui purtroppo oggi, la scuola si sta dimenticando. Quanto accaduto ci fa capire che non c’è più nemmeno il rispetto della memoria, del martirio di una ragazzina colpevole solo di essere ebrea. Mi dispiace dirlo, ma questo è il male che sta dilagando e ciò rappresenta il “suicidio della nostra società”. Al termine della messa, quando uscirete, i nostri bambini vi doneranno una copia del suo “Diario”. E’ uno scritto per cui c’è da ringraziare il Padre Eterno per la forza e l’energia che ne traspare e che fortifica tutti noi. Leggetelo e chi ancora non lo sa impari chi era Anna Frank. Perché se non abbiamo rispetto per la storia tragica di questa ragazzina non si avrà più rispetto per nulla».

Roberto Oligeri