I credenti sfilano a Massa per la pace. "Siamo figli di Dio, quindi fratelli"

Hanno manifestato, uno accanto all'altro, cattolici, cristiano ortodossi, metodisti e islamici

A Massa hanno sfilato, insieme cattolici e ortodossi, bianchi e neri uno accanto all’altro

A Massa hanno sfilato, insieme cattolici e ortodossi, bianchi e neri uno accanto all’altro

Massa, 29 gennaio 2018 - Una marcia colorata, festosa, con tanti bimbi e con slogan dolci, allegri e non carichi di rabbia o di odio. Parliamo della manifestazione interreligiosa della pace che ieri pomeriggio ha attraversato Massa. Quasi 500 persone si sono ritrovate in piazza della stazione e poi, passando da piazza Garibaldi e via Eugenio Chiesa, sono arrivati in piazza Aranci. Per la verità alla fine il numero era calato ma la varietà è rimasta. Accanto ai genitori e ai bambini che frequentano le scuole cristiane, ai militanti dell’Azione Cattolica e dell’Accademia della Pace e a Don Luca Franceschini, sfilavano i fedeli della chiesa cristiano ortodossa (in maggioranza rumeni, ucraini e russi), della chiesa cristiano metodista e diverse donne musulmane (riconoscibili dal velo in testa). Ad aprire il corteo, poi, un folto gruppo di richiedenti asilo provenienti dall’Africa. Giovani cristiani o di fede islamica mescolati insieme. Niente striscioni sindacali o politici, in compenso c’erano bandiere arcobaleno, striscioni con scritto «protegge», «promuovere» e «integrare») e una selva di fazzoletti verdi, rossi o gialli. A rendere questo corteo diverso da tanti altri, anche l’autoironico (e divertente) cartello della chiesa pastafariana italiana.

In piazza Aranci, in piedi su una sorta di minipalco alto pochi centimetri, il primo a parlare è stato il vescovo Giovanni Santucci che ha citato Papa Francesco quando parla dell’accoglienza e ha chiuso ricordando che la preghiera del Padre Nostro significa che siamo tutti figli, e quindi fratelli. Poi il saluto di Padre Jean, della chiesa cristiano metodista, che ha letto un versetto della lettera di San Paolo ai Romani sulla necessità di accogliere gli uni e gli altri. Padre Armand, della chiesa cristiano ortodossa, ha citato a sua volta il Vangelo. Poi ha parlato, a nome della comunità islamica, uno degli Iman della nostra provincia.

Alla fine, simbolicamente, i vari oratori hanno unito i fazzoletti di diverso colore.