La mano tesa di Giulin alla città. "Pratesi e cinesi, uniti vinceremo"

Il nuovo presidente dell'Associazione d'amicizia dei cinesi di Prato acquista una pagina sui giornali

Xu Qiulin-Giulin, presidente dell’Associazione d’amicizia cinesi

Xu Qiulin-Giulin, presidente dell’Associazione d’amicizia cinesi

Prato, 27 ottobre 2017 - L’imprenditore Xu Qiulin (Giulin), che da domani sarà il nuovo presidente dell’Associazione d’amicizia dei cinesi a Prato, conferma la volontà di fare «coraggiosi passi in avanti» per andare verso una maggiore integrazione sociale ed economica della comunità cinese. Lo fa con una lettera aperta e rivolta ai pratesi, scritta in occasione del ventennale dell’associazione che sarà celebrato domani alle 15,30 alla Camera di commercio.

XU QIULIN tenta un bilancio di venti anni complicati e indica le priorità sia sul fronte sociale che su quello economico. «Questi venti anni non sono stati facili - scrive - Ci sono stati grandi cambiamenti per i cinesi che sono arrivati a Prato e per i pratesi che li hanno accolti. Oggi da parte mia e dell’Associazione di amicizia dei cinesi di Prato c’è la forte determinazione di fare coraggiosi passi in avanti perché perché ci sia giustizia sociale e rispetto delle regole».

Nella lettera non ci si sottrae ai problemi aperti, a partire dalla sicurezza del lavoro e dalla necessità di garantire abitazioni perché non si viva più nei laboratori. «Non si deve più morire a causa delle condizioni di lavoro - afferma l’imprenditore - L’Associazione è decisa a impegnarsi perché a chi lavora siano garantiti dignità, diritti e una casa. Anche attraverso iniziative concrete che stiamo studiando e che vogliamo proporre alle autorità e al Comune».

La prospettiva che si vuole aprire è quella di un futuro di collaborazione sempre più stretta anche sul fronte economico: produzione tessile e pronto moda possono saldarsi. «So che ci vorrà tempo e tanta pazienza da parte di tutti ma vogliamo impegnarci - si legge nella lettera - Prato è una città dalla grande tradizione tessile. Sono convinto che questo settore debba sempre più qualificarsi, con un rafforzamento del segmento medio alto. La produzione tessile italiana e la produzione del pronto moda cinese devono collegarsi. Se siamo uniti si vince».

STRATEGICHE le seconde generazioni. «Le nostre culture sono entrambe molto antiche, ognuna possiede una grande ricchezza. Sono anche molto diverse - si afferma ancora - Ma se faremo la fatica di parlare tra di noi si potranno fare cose grandi per il futuro dei nostri figli. E’ bello vedere ragazze e ragazzi italiani e cinesi che studiano insieme. Questo è il più rivoluzionario e concreto messaggio di speranza».