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29 novembre

Lettere al Direttore

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

01 Dicembre 2017 - 04:10

Ne parlo con...

Violenza contro le donne
L’emancipazione vera
è la sola via d’uscita

Signor direttore,
quando si parla di violenza sulle donne spesso si parla di delitto passionale ma non è una definizione accettabile. Lascia intendere che tra i soggetti coinvolti ci sia stata ‘passione’ intesa come ‘amore travolgente’. Dietro questi omicidi, ma è più corretto qualificarli come femminicidi, c’è ben altro che un amore travolgente. Al contrario, spesso c’è una assoluta incapacità di amare, c’è l’ossessione del possesso, un profondo senso di distruzione verso se stessi e verso ‘l’oggetto’ del desiderio.
Questi delitti nascono in contesti dove prevale una cultura maschilista difficile da sradicare. Il disprezzo delle donne si alimenta in molti modi, come la mercificazione del sesso, ma anche con l’adesione a religioni sessuofobiche come quella cattolica o quella islamica.
Questo non vuol dire che tutti i cattolici o tutti gli islamici siano potenziali omicidi, ma quando accadono omicidi di donne, sono in molti a cercare tra le righe della notizia, con quale modalità la vittima abbia potuto ‘contribuire’ alla propria morte, quale sia stata la sua colpa. (...)
Le scritture che i cattolici chiamano sacre sono piene di messaggi di vigliacca sottomissione della donna all’uomo, trasudano di crudeltà e di violenza contro le donne. Mi chiedo come facciano le donne ad aderire ad una religione che le considera immondizia, quale sia l’istinto che le porta a non capire, a non vedere, a subire, a non denunciare, a sopportare.
Cosa si cela dietro la sottomissione delle donne. Anche quelle che sembrano emancipate poi te le ritrovi incapaci di far valere la propria dignità, incapaci di respingere al mittente tutte le ignobili denigrazioni che legittimano moralmente la violenza, come se la società non potesse fare a meno di mantenere un equilibrio diverso da quello costruito sulla loro subordinazione di genere.
Più che istituire un Ministero per le Pari Opportunità, sarebbe auspicabile un Ministero dell’Emancipazione, con un Dipartimento per l’emancipazione maschile e un Dipartimento per l’emancipazione femminile. Un siffatto Ministero va da sé che è incompatibile con le religioni monoteiste, all’origine di tutte le violenze, non solo di genere.
Carla Corsetti
(Segretario nazionale di Democrazia Atea)

Non condivido il suo pensiero quando individua nelle religioni la causa delle violenze contro le donne. Concordo, invece, quando sottolinea che i guai arrivano da una cultura maschilista che - a mio avviso - ancora oggi impera un po’ dappertutto.

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Le foto dei lettori

A sud di Cremona una vista incantevole, attenzione a non fare danni
Caro direttore,
l’altro pomeriggio con il mio amico fotografo Matteo Azzali ci siamo dilettati in una passeggiata presso le aree golenali prospicenti la città di Cremona. Abbiamo goduto di una vista incantevole: dagli argini prospicenti il centro storico alle case di ringhiera di via del Giordano.
Vista, questa a sud di Cremona, che già secoli fa potevano ammirare i nostri antenati mentre varcavano il fiume Po nei pressi di via del Sale.
Il rapporto città-fiume è fondamentale per il futuro di Cremona. Questa ampia fascia naturale dovrebbe essere maggiormente valorizzata dal punto di vista storico-artistico.
Valorizzata ma anche tutelata per le generazioni future. Il fiume negli ultimi secoli si è allontanato dalle mura, ha lasciato spazio prima alle lanche poi ai campi ed infine alle case.
Pensiamoci bene prima di stravolgere questo paradiso a pochi passi da piazza del Comune. Pensiamoci bene prima di edificarvi uno stradone e magari delle nuove case.
A. G.
(Cremona)

E la terza specialità...
In città bagno di folla
per Turòon e Turàs
Egregio direttore,
dopo il bagno di folla di domenica, dove sono state esaltate solo due delle specialità cremonesi: Turàs e Turòon, dell’altro nostro fiore all’occhiello (...àss!) manco l’ombra. Che stia cambiando il vento? Forse, in ogni caso non perdiamoci d’animo.
Giorgio Carnevali
(Cremona)

Un paese allo sbando
Politica di politicanti
e le solite ‘cariatidi’
Egregio direttore,
ci risiamo con le estrazioni del lotto per le prossime elezioni con secchiate a destra e a manca di bufale, controbufale, tu spargi fake news, no io ma tu si etc etc, sempre la solita musica. (...)
Non ci resta che osservare sommessamente che quello del Pd, ha aggiunto Liuzzi, non è altro che un ‘disperato tentativo di crearsi vittima del web, tentando di mascherare la lotta alla disinformazione con veri e propri meccanismi censori, dovrebbe lanciare un campanello d’allarme sulla tenuta democratica del nostro paese’.
Non sapendo cos’altro raccontare Renzi ha anche rilanciato sugli 80 euro dicendo che ‘non vanno cancellati, anzi, vanno estesi alle famiglie che hanno figli’.
La vicenda degli 80 euro sappiamo tutti come è finita: circa 966.000 italiani hanno restituito integralmente il bonus degli 80 euro in sede di dichiarazione.
Tra i politici però, spicca una figura di sublime umiltà, nessuno che stia alla pari con il Pd: Piero Fassino. Omero pensava a lui quando cantò Ajace Telamonio, l’infaticabile guerriero che si gettava in ogni battaglia per poi ritirarsi solitario nella tenda, Piero non cerca il premio. Agisce per puro spirito di servizio, come si diceva ai tempi della Dc, peccato che poi, a cominciare da ‘baffetto fu fu’ D’Alema, gli mettono sempre i bastoni tra le ruote prima che diventi importante!
Senza la retorica renziana del treno, nei giorni scorsi, l’asceta ‘grissino’ Fassino ha messo gambe in spalle ed è partito in missione. Ha pellegrinato tra i corpi separati della sinistra - bersaniani, pisapiani, ex vendoliani, radicali, verdi - cercando di riconciliarli tra loro e con il Pd. Non ha cavato un ragno dal buco, poiché ciascuno vuole suicidarsi per conto proprio. Mesto, ma il cuore in pace per il dovere compiuto, se n’è così tornato nella sua Torino.
La politica italiana, da destra a sinistra, cerca le sue ‘ancore di salvezza’ da gettare nel mare in tempesta previsto per la prossima primavera, quando, dopo le elezioni, bisognerà evitare che il Paese vada alla deriva. Negli incontri riservati in moltissimi fanno due nomi per un futuro governo, come scrive La Repubblica: Romano Prodi e Giuliano Amato.
Così i due ‘cavalli di razza’ sembrano tornare a galoppare insieme: il Professore è la boa intorno alla quale ruota il centrosinistra, il giudice costituzionale la carta segreta di Silvio. Perché dalle urne difficilmente usciranno certezze. Anzi, probabilmente inizierà un lungo lavoro di mediazione tra diverse forze politiche. (...) E questo sarebbe il ‘nuovo che avanza’: cariatidi perenni mai sopite, mai dormienti, da sbattere sul mercato sconcio della politica.
A sinistra sembra tutto perso: Renzi è impegnato con la Leopolda, una ‘trovata’ per sostenere le sue pregrinazioni per i viaggi in treno; magari rivolete tutti Veltroni, nuovo dispensatore di idee atte a riassestare il pianeta politico (troppo impegnato a scrivere libri!); oppure fu fu D’Alema, no troppo impegnato in giochini di potere e intrallazzi di corte; mica penserete a Bersani, troppo incasinato a rispondere che non va mica in giro a ‘pettinare le bambole’. E poi oramai va a braccetto con Pisapia, non è ‘un ladro nè una spia’: si va beh mangia un pò la ‘erre’ si mangia le parole, si inventa vocaboli, non si capisce cosa vuole, ma va benissimo così per la sinistra allo sbando!
Allora, buttiamoci su Salvini. Mah, Salvini ha cambiato partito? Per beccarsi parte del sud ha ritrattato tutto sui ‘terroni’... Non si va più con la Lega Nord ma bensì si correrà con la Lega punto e basta!
Andiamo coi Cinque Stelle, si va beh ma qual è esattamente il programma dei Cinque Stelle? A qualcuno è stato dato il privilegio di venirne a conoscenza?
Allora, invece di piangere abbiamo l’asso nella manica... Lui. proprio lui. Ragazzo di primo pelo, all’anagrafe 81 anni, dichiarati 70, ma se ne sente solo 40, in arte Silvio Berlusconi...
Che Paese desolato, che tristezza, non ci resta che attendere cosa farà il fantasmagorico Alfano (lui dice di essere l’ago della bilancia!) che non si sa da che parte vuole stare, basta che gli diano una seggiola e poi lui deciderà. (...)
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)

La ‘superiorità’ islamica
Anche per i terroristi
vale la giustizia divina
Egregio direttore,
chi potrebbe avanzare pretese sulla superiorità della cultura occidentale rispetto a quella islamica? Quando i mezzi di informazione non fanno che somministrarci mezze verità, notizie quasi sempre epurate di contenuti oggettivi e, in alternativa, spettacoli deprimenti come ‘Grande fratello’, trattandoci da minorenni, con quale animo potremmo confrontarci con ‘campioni’ di ben altro spessore, i musulmani, tanto liberali e irreprensibili da ripudiare qualunque censura?
Non dimentichino però, sicari e mandanti, che nessuno sinora è riuscito a scampare da colpe tanto atroci. Giungerà anche per i terroristi il loro momento. (...)
Vera Croce
(Cremona)

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Commenti all'articolo

  • ilgurzo2003

    01 Dicembre 2017 - 09:15

    Democrazia Atea: nuovo ossimoro Facevate prima a chiamarvi Partito anticlericale, che è più vero e soprattutto prenderebbe più voti. Neanche la invito a leggere il Nuovo Testamento, Lettere di San Paolo comprese - ovviamente - probabilmente non gliene hanno mai parlato, ma è quello il testo di riferimento, oltre alla successione Apostolica e alla tradizione. Magari le si chiarisce il concetto. Ci sarebbe anche la MULIERIS DIGNITATEM di San Giovanni Paolo II. MA che glielo dico a fare? L'apertura mentale degli atei si scalfisce solo con una evidenza fattuale, non a parole. Auguri

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