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Lettere al Direttore del 10 Marzo

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gbonali@laprovinciacr.it

12 Marzo 2018 - 14:55

Lettere al Direttore del 26 Gennaio

Su rete 4
Troppa pubblicità in mezzo ai film
Signor direttore,
su Rete 4 la trasmissione dei film serali si svolge con 10 minuti di film e 15 minuti di pubblicità. La cosa oltre a scocciare gli spettatori non è nemmeno tanto intelligente perché coloro che non passano stabilmente ad altro canale dove il rapporto spettacolo-pubblicità sia più accettabile, durante la pubblicità di Rete 4 zippano sugli altri canale e quindi non fruiscono della pubblicità per cui anche i clienti di Rete 4 buttano i loro soldi dalla finestra quando addirittura non prendono in antipatia quei prodotti che la pubblicità eccessiva di Rete 4 gli propina.
Non pare che la cosa sia tanto intelligente perché raggiunge principalmente due obiettivi. Il primo è quello di vanificare lo scopo della pubblicità e anzi di ottenere il risultato opposto a quello voluto. Il secondo è quello di fare buttare inutilmente i soldi ai committenti della pubblicità, clienti di Rete 4.
Alessandro Mezzano
(Cremona)


Il caso di Spinadesco
Il cieco ‘obbedire’ e gli inevitabili sprechi

Egregio direttore,
prima delle votazioni, mi sono permesso di fare alcune osservazioni al Sindaco del mio Paese per comprendere le modalità e le ragioni sia per il posizionamento sia per l’incredibile quantità di tabelloni adibiti all’affissione dei candidati alle elezioni.
Questa è stata la risposta del sindaco Roberto Lazzari: ‘Buongiorno signor Davò, prendendo atto della sua in allegato e confermando che l’argomento in oggetto non può essere trattato solo a livello amministrativo ma prevede il coinvolgimento della parte tecnica del Responsabile dell’Ufficio Elettorale che deve assicurare il rispetto delle procedure previste dalla normativa nazionale vigente da noi recepite attraverso la Prefettura e per conto del Ministero dell’Interno, la invito a prendere contatto con gli Uffici Comunali e fissare un appuntamento’.
Non ho dato seguito alla questione, giusto per non rompere ulteriormente le scatole al mio primo cittadino, rendendomi conto che in questo paese malridotto e con un governo che sovente non sa che pesci pigliare, non trova di meglio che demandare alle varie figure in subordine, le quali ‘ordinano’ quanto obbligatoriamente debbono fare, non tenendo conto del numero degli abitanti dei paesi/paesucoli e ancor peggio costringendo i Comuni ad un esborso di denaro non indifferente. (...) Purtroppo questa è l’Italietta di oggi, con personaggi a vari livelli che non fanno altro che agire nel segno del motto che ha un fine molto più alto (usi ad obbedir tacendo)... e poi i risultati sono questi : vedasi Castelnuovo del Zappa, Ossolaro e Spinadesco... Guardate quanti manifesti!
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)


La politica è una cosa seria
Il voto è libero anche a Grontardo
Egregio direttore,
sono una cittadina di Grontardo e, per rendere onore alla verità vorrei testimoniare che nel mio paese le elezioni Politiche o Amministrative a cui io ho partecipato sono sempre state libere. Ho grande rispetto per la politica, ritengo sia davvero, come diceva papa Paolo VI, la più alta forma di carità perché non fa elemosine dall’alto ma cerca di distribuire equamente dignità e diritti nella società che è chiamata ad organizzare. Sono stata contenta dell’alta percentuale di partecipazione al voto, sia nel mio paese che a livello nazionale. I fatti, talvolta poco edificanti, che parlano di politici corrotti o di situazioni equivoche, non possono togliere dignità a questa alta forma di attività volta al bene comune. La democrazia dà spazio a movimenti e partiti che hanno idee diverse su come affrontare i problemi del Paese; chi ha progetti, in campo locale o nazionale, li espone e i cittadini sono chiamati a decidere col voto chi appoggiare. È bello che nel nostro Paese ancora buona parte dei cittadini credano in questa opportunità che è stata consegnata loro a caro prezzo. Io credo che la civiltà di un popolo e di un Paese, stia nella capacità di far convivere le differenze e nella disponibilità ad accettare le scelte dei cittadini. Mi auguro che la dialettica nella politica sia sempre più strumento al servizio della promozione dei progetti proposti, non arma per distruggere, con la violenza verbale, chi pensa soluzioni diverse.
Anna Rosa Amidani
(Grontardo)


Proposta del M5s
Nella lista di governo competenze valide
Gentile direttore,
faccio un appello accorato a tutti coloro che fanno pronostici di future alleanze, inciuci, appoggi esterni e via dicendo, che l’unica cosa su cui si può ragionare allo stato attuale è l’elezione dei presidenti delle due Camere se si raggiunge un accordo il governo potrebbe essere all’orizzonte altrimenti il presidente Mattarella deciderà una soluzione. Quindi basta commenti senza capo ne coda.
Vorrei invece soffermarmi su un aspetto poco commentato che riguarda la composizione del governo prospettato da Di Maio. Per la prima volta intanto c’è sostanziale differenza sulla composizione dei futuri ministri. Chi riceveva l’incarico di formare il governo sottoponeva al Presidente una lista di ministri che veniva accettata con qualche suggerimento, i ministri erano un compromesso tra le aspirazioni dei partiti che componevano la maggioranza e un non ben definito programma. Quindi si sceglievano spesso i ministri non per le loro comprovate competenze ma in base agli equilibri interni della maggioranza. Ora vediamo cosa ha cambiato il M5s. Intanto quasi nessuno dei ministri proviene dal M5s e cosa non secondaria sono tutti competenti del compito che la carica di ministro nei vari dicasteri assegna loro. Facciamo qualche confronto semplice per spiegare il concetto. Prendiamo quattro ministri del governo Renzi poi confermati dal governo Gentiloni. Ministeri del lavoro, sanità, istruzione, esteri. Lavoro: Poletti politico diploma tecnico agrario! Sanità: Lorenzin diploma maturità classica... cosa centri con la sanità lascio a voi il commento (per 10 anni abbiamo avuto un ministro della Sanità di quel livello). Esteri: Alfano no comment! Istruzione: Fedeli diploma magistrale triennale. Passiamo a quelli proposti dal M5s. Lavoro: professor Tridico laureato in Economia e commercio. Sanità: professor Bertolazzi, laureato, oncologo scienziato. Istruzione: professor Giuliano, laureato esperto della pubblica istruzione. Esteri: professoressa Del Re, laureata, testimone diretta in vari scenari di guerra e crisi mondiali. Se questi pari sono credo che molte persone dovrebbero farsi un lavaggio del cervello.
Giuseppe Storti
(Gerre de’ Caprioli)


Gli eccessi del dopo il voto
Tutti hanno fatto i loro interessi
Caro direttore,
queste elezioni, a dire il vero, ci hanno regalato molte emozioni: pagine intere dei giornali per spiegare la percentuale dei votanti... Questi creduloni a cui potresti rubare i calzoni senza che se ne accorgano. E intanto ecco la solita manfrina di chi ripete che ha vinto quello, che è stato più di altri vicino alla gente... Perché gli altri cosa hanno promesso? Di buttarvi in Po? Basta con questi eccessi, hanno fatto tutti i loro interessi. Alle prossime elezioni, statene certi, starò sul divano ad ascoltare i concerti di Mozart, Beethoven, Chopin fintanto che questa bufera passi e la mia mente, dopo questi schiamazzi, alfin si rilassi.
Ernesto Biagi
(Casalmaggiore)

IL CASO
Alberi tagliati in viale trento trieste un’iniziativa davvero inconcepibile

Gentile direttore,
sottraggo un po’ di righe al suo frequentato ‘Spazio aperto’ per segnalare ciò che avrà sicuramente colpito e infastidito diversi cittadini: il taglio assurdo degli alberi in viale Trento Trieste.
L’altra mattina, infatti, operatori comunali hanno provveduto ad abbattere alcune piante, rigorosamente sane, rendendo sempre più spoglio quello che dovrebbe essere, come da definizione, un viale. La zona è trafficata a tutte le ore, il buonsenso suggerirebbe di aggiungerne con generosità, a beneficio collettivo. Prevalgono evidentemente interessi di altra natura, diametralmente opposti allo spirito ecologista tanto osannato, ma mai perseguito. Assistere impassibili a tale scempio, tuttavia, davvero inconcepibile. Si vocifera di una prossima pista ciclabile, c’è chi parla di sicurezza e chi, più saggiamente, reputa insensato tutto ciò e attende, anzi pretende, i dovuti chiarimenti.
Annarita Gabbiani
(Cremona)
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A noi risulta che le piante tagliate in viale Trento Trieste - esattamente nove - fossero tutte malate e pericolose e per questa ragione è stato deciso l’intervento. A tal proposito proprio oggi a pagina 4 pubblichiamo un ampio servizio sulla vicenda.

LA LETTERA
Commercio e arredo urbano, ripartiamo da qui

Egregio direttore,
sono ormai passate le elezioni politiche e le elezioni regionali. Visto che non tocca i territori formare il governo nazionale, è ora di tornare ad occuparsi del proprio territorio, del proprio comune.
Cremona è ormai terra di nessuno, alla sbando, da tutti i punti di vista. Non abbiamo più neanche un consigliere regionale cittadino che ci possa rappresentare ai piani alti della politica. E allora cerchiamo di unire le forze, senza aiuti esterni, per risollevarci e tornare almeno attrattivi per i cremonesi e per i turisti che vengono a visitare Cremona.
Partiamo da un tema che poco è stato all’attenzione dei più, e mai all’attenzione di questa amministrazione: l’arredo urbano, al quale è strettamente legato il commercio che la presente amministrazione vede solo come incentivazione e incremento dei centri commerciali.
Abbiamo Corso Garibaldi che da sempre è una delle vie di accesso al centro storico, abbandonato a se stesso, pitturato con onde di fiume azzurre per un periodo, abbinate a concertini che ne bloccano l’accesso per mezza giornata quando durano lo spazio di un paio d’ore.
Questo non aiuta, peggiora la situazione.
Sarebbe questo lo sforzo fatto fino ad oggi per rivitalizzarlo? Mi vengono i brividi. Così si sono solo nascosti i problemi.
Cominciamo a migliorarlo dal punto di vista architettonico per abbellirlo e renderlo attrattivo insieme alla Galleria Kennedy, ormai morta e sepolta.
Sento parlare da anni di cambio con una pavimentazione di pregio e mi chiedo che fine abbia fatto l’idea. Tutti i sottoservizi sono stati rifatti pochi anni fa, quindi metterla richiederebbe uno sforzo economico e di tempo irrisorio.
E’ forse meno importante come accesso al centro di Corso Vittorio Emanuele o Corso Matteotti? A me non sembra.
Che fine hanno fatto le fioriere messe all’inizio della chiusura del Corso? Sono finite nei centri commerciali? E le panchine che permetterebbero agli anziani di riposarsi durante la passeggiata, vendute? Basta poco per fare, ma bisogna pensarci e volerlo.
Non sono un commerciante, ma sto in mezzo alla gente, per capire i problemi e ascoltare le soluzioni proposte, alcune naturalmente impossibili, altre di reale concretezza e fattibilità. Basta andare nelle città limitrofe, Piacenza, Parma, Brescia... per capire cosa è cambiato.
La politica dei centri commerciali è in declino, molte grandi e importanti catene di negozi vogliono tornare a reinvestire nei centri urbani, ritornare a negozi di piccole dimensioni; ma devono essere invogliati a farlo. Tante hanno provato a Cremona ma sono scappate dopo pochi mesi, mentre nelle altre città resistono e si incrementano. Ma non hanno un centro storico degradato come il nostro.
Cominciamo a penalizzare chi apre nei centri commerciali imponendo le stesse chiusure dei negozi del centro, domeniche comprese, e mettendo dei parcometri a pagamento. Non è sicuramente una ricetta, ma sicuramente un incentivo a fare prima un giro in centro, magari abbellito come dovrebbe essere Corso Garibaldi con la Galleria Kennedy.
Credo che l’amministrazione sarà sorda anche a questa mia banale proposta o più facilmente inorridita sulla proposta di penalizzazione dei centri commerciali.
Cremona merita più rispetto.
Marcello Ventura
(Fratelli d’Italia - Cremona)

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