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Lettere al Direttore del 1 Maggio

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

03 Maggio 2018 - 07:00

Lettere al Direttore del 1 Maggio

Benedizione per il Duce/1
Esibizione fascista. È ora di dire basta
Egregio direttore,
ci risiamo! Nonostante i divieti emessi dal Comune di Cremona riguardo le espressioni e le manifestazioni di apologia del fascismo (canti, inni, saluti romani, etc.), il gruppo dei nostalgici del Ventennio si è esibito il 28 aprile nella sua nota performance in occasione della messa al cimitero per i Caduti della repubblica di Salò. E tanto per dare una coloritura ancor più tradizionalista all’evento, è stato invitato a celebrare messa un prete ‘lefevriano’, seguace di quel gruppo di sacerdoti che furono scomunicati e allontanati dalla Chiesa nel secolo scorso con disposizione papale, per essersi opposti alle risoluzioni del Concilio Vaticano Secondo. A questo punto, e viste le reiterate violazioni delle ordinanze del sindaco da parte dei postfascisti, è ora di dire basta, di chiedere alle autorità preposte di vigilare concretamente su tali violazioni e interromperle se non rispettano le disposizioni contenute nelle ordinanze; ed è anche ora che la Procura della Repubblica, cui Comune e Anpi hanno segnalato la questione più volte, prenda provvedimenti chiari e definitivi in relazione a una vicenda che si trascina da troppi anni. Le leggi contro l’apologia del fascismo ci sono (leggi Scelba e Mancino) ma ci vuole qualcuno, per dirla con Dante, ‘che ponga mano ad esse’.
V. Montuori
(Cremona)

Benedizione per il Duce/2
Una vergogna per tutta la città
Signor direttore,
la commemorazione fascista è stata una vergogna per Cremona, questi fatti sporcano la storia e denigrano le centinaia di morti fucilati, le migliaia di incarcerati e le migliaia di deportati nei campi di concentramento.
Partiamo dalla Costituzione, che alla XII disposizione transitoria e finale vieta ‘la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’. Cosa s’intenda per riorganizzazione, lo specifica la legge Scelba del 1952: l’articolo 4 della legge istituisce il reato di apologia di fascismo per chi fa propaganda per i movimenti neofascisti, nonché per chi ‘pubblicamente esalta esponenti, fatti, principi e metodi del fascismo’. I saluti, i canti e le bandiere secondo il Sindaco cosa sono... Sono manifestazioni goliardiche (?) o una carnevalata (?)... Eh no, sono dei reati che nessuno ha fermato o perseguito! Non mi si venga a dire che i morti sono tutti uguali... Voglio vedere se qualcuno vuol paragonare mio nonno a Stalin, Mao Tse Tung, Castro o a qualche assassino che ha ucciso per soldi o per crudeltà! Le brave persone vanno rispettate sempre... Chi si è macchiato di crimini, deve rimanere nella storia, come monito.
V. R.
(Cremona)

Spino d’Adda
Farmacie e 25 Aprile sono argomenti tabù?
Signor direttore,
faccio seguito alla lettera di ‘Progetto per Spino’ pubblicata il 29 aprile ove non mi si perdona di parlare di farmacie in quel di Spino d’Adda. Progetto per Spino all’opposizione trionfalisticamente mi comunica in questa lettera che la seconda farmacia sarà attiva a breve, quindi la mia critica sul fatto di averne condizionato la collocazione nella zona disabitate e remota del quartiere Adda si dimostra infondata.
Volevo precisare quanto segue: per avere l’accettazione dell’assegnatario al quale è stata assegnata l’amministrazione in carica, dovrà garantirgli una zona molto più centrale modificando la delibera Riccaboni. Confermo sempre che quell’atto amministrativo è stato frutto di un preciso disegno portato a termine in situazione di palese conflitto di interessi.
Ritornando all’errore di data del 2014, da parte dell’allora maggioranza, per aver celebrato il 25 Aprile il giorno 24 perché il sindaco era al mare, ricordo che il fatto è stato ritenuto ostile, tanto che la popolazione si è auto convocata il giorno dopo per rimediare all’insulto.
Purtroppo quando le critiche vengono stizzosamente commentate come odio e acredine, allora si che è facile confondere date di questo genere. Gli stili purtroppo hanno perso di eleganza e non rimangono che interventi reattivi, rabbiosi e tozzi.
Antonio Milanesi
(Spino d’Adda)

Serve indagare le cause
Dietro il bullismo pure un deficit relazionale
Signor direttore,
vorrei esprimere alcune riflessioni in merito ad un fenomeno non nuovo ma del quale, a mio avviso, è necessario parlare con maggior attenzione. (...) Sto parlando delle forme di ‘bullismo’ che hanno avuto ultimamente gli ‘onori della cronaca’. Forme ed episodi che si son rivolte non più soltanto ad alunni più deboli, minacciati o ricattati, ma anche a docenti, quindi a persone che appartengono al mondo adulto. Non starò ad enumerare o ad ipotizzare le cause di questa preoccupante ‘escalation’, né eventuali possibili rimedi o soluzioni (chi ne ha, peraltro); voglio unicamente, in questa sede, evidenziare il retroterra socio-culturale che può essere considerato tra i responsabili di un fenomeno assai grave. E ciò sta proprio nel deficit formativo e relazionale che va crescendo, anche tra i banchi. La tecnologia, nelle sue diverse declinazioni, è una presenza ineludibile, in un contesto come l’attuale; ma essa rischia, se non ‘trattata’ con equilibrio, di compromettere alcune importanti sfere dell’essere e dell’agire formativo. Non voglio naturalmente affermare che l’uso della tecnologia sia direttamente responsabile del ‘bullismo’, ma l’attenzione a quelle dinamiche relazionali che hanno pertinenza con la realtà formativa andrebbe oggi incentivata. Perché anche nel ventunesimo secolo la ‘crescita’ umana non venga vanificata. ‘Crescere’ significa favorire le relazioni umane, come pure il senso di appartenenza; non solo ‘imparare ad imparare’, ma anche ‘imparare a vivere’.
Giampietro Ottolini
(Solarolo Rainerio)

Così rischia un autogol
Salvini tiene a galla Berlusconi: perché?
Egregio direttore,
non capisco perché Matteo Salvini si ostini nel tenere a galla Berlusconi. Ci sono per caso delle ragioni ricattatorie? Diversamente bastava dire al Berlusca: guarda che ho fatto di tutto per farti digerire ai 5 Stelle, non ci sono riuscito, perciò se ami il tuo Paese togli l’incomodo. Hai dato quello che hai potuto è l’ora di farti da parte. È inutile continuare con la solfa ‘abbiamo vinto tocca a noi’. Non ha vinto un bel niente, visto che in tre più la quarta gambina non sono riusciti a raggiungere il 40%, per cui è una vittoria di Pirro. Neanche i programmi erano convergenti. È stato un cartello elettorale senza risultati tangibili. Se Berlusconi non intende prenderne atto è Salvini che deve agire. Se nel caso i 5 Stelle riuscissero a fare un accordo col Pd (e ne dubito) Salvini avrebbe fatto un autogol clamoroso.
Domenico De Lorenzo
(Cremona)

IL CASO
L’organo di Robecco è un patrimonio che va custodito anche suonandolo
Egregio direttore,
ho letto nelle scorse settimane gli articoli sulla vicenda dell’organo di Robecco d’Oglio e del suo contestato utilizzo. Non voglio entrare nei dettagli delle posizioni locali ma, seguendo da vent’anni per la Diocesi di Cremona i restauri del nostro patrimonio organario, vorrei solo sottolineare che l’organo Serassi-Inzoli della parrocchiale di Robecco è un bene culturale di notevole rilevanza e dimensioni, edificato a fine Ottocento per merito della comunità da uno dei più importanti organari del tempo. La sua conservazione è un preciso dovere della comunità, e la prima modalità di conservazione è l’uso appropriato di tutte le sue parti (piano o forte che sia). Trattandosi di una macchina molto complessa, esso necessita di un organista professionista e quindi è una fortuna che la parrocchia possa disporre di un organista con tali competenze. Tenendo conto poi che il restauro è stato donato da un generoso offerente, penso che la parrocchia non possa esimersi dal riconoscere la professionalità dei musicisti coinvolti. Ogni operaio (specialmente se qualificato) merita la propria mercede.
Ben venga anche la presenza di una schola cantorum per dare bellezza alle liturgie e così attuare quanto la Chiesa sostiene nei suoi documenti sulla musica sacra, che sono sempre validi nonostante tante mode deleterie oggi molto diffuse. In proposito, considerare il canto assembleare come unica (o principale) espressione della musica liturgica - aspetto che ho letto in uno degli scorsi articoli a riguardo - è del tutto sbagliato, poiché la Chiesa considera a pari merito il canto assembleare insieme al canto gregoriano, alla polifonia della schola e all’organo.
Sono certo che la polemica robecchese si risolverà con ragionevolezza e buon senso.
M.° Marco Ruggeri
(Cremona)
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Sottoscrivo ogni parola della sua lettera e mi unisco all’auspicio finale.

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Commenti all'articolo

  • lz.alfaguzzi

    06 Maggio 2018 - 12:54

    Credo che chi abbia scritto lettere contro manifestazioni pro Fascismo e o al Cav. Benito Mussolini. Sia volutamente fuori dalla storia. Si rammenti per ora e sempre. Che la storia la scrive il vincitore e non il vinto. E per questo chiedo loro di cercare di scoprire la verità anche sui massacri perpetrati dai comunisti in varie zone del nostro paese. Oltre alle nefandezze perpetrate dai pseudo salvatori gli ameri-CANI. Credo senza ombra di dubbio che ora in questo frangente dove il nostro paese è diventato la cloaca del mondo, sia necessario il ritorno al ventennio. Per ridare lustro, credibilità, capacità, e prestigio, al nostro paese. Saluti. Leonardo. Cremona

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