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LOMBARDIA AUTONOMA

Referendum, il governatore Maroni: 'Il voto elettronico è semplicissimo'

Ecco come si svolgerà la consultazione elettorale del 22 ottobre: basta la carta di identità

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

09 Ottobre 2017 - 19:14

Referendum, il governatore Maroni: 'Il voto elettronico è semplicissimo'

MILANO - 'Semplicissimo': così sarà il voto elettronico al referendum sull'autonomia della Lombardia del 22 ottobre, secondo quanto dice il governatore Roberto Maroni che ha mostrato concretamente, lunedì 9 ottobre, ai sindaci come si vota. Le sezioni elettorali sono le stesse delle normali elezioni, dove andare è scritto sulla scheda elettorale, che però questa volta non sarà necessario portare.

Per votare basta la carta d’identità. In ogni cabina ci sarà una voting machine, una sorta di tablet dove si legge il quesito e si hanno tre possibilità fra cui scegliere. Basta con la mano spingere sulla casella sì, no o scheda bianca. Una seconda schermata chiede vota o cambia, perché una volta (una sola) è possibile correggere il voto. Se si schiaccia cambia, bisogna poi decidere se optare per sì, no o scheda bianca e la procedura è terminata. In 17 Comuni ci saranno nella cabina 2 macchine per votare perché si deve decidere anche per la fusione dei Comuni. Un dettaglio non da poco, perché il referendum consultivo della Regione non ha nulla a che fare con il Viminale, che invece ha dovuto dare l’ok all’uso del voto elettronico per il cambio dei Comuni.

«E hanno stabilito - ha sottolineato Maroni - che il nostro sistema è sicuro». Chiuse le votazioni (si voterà dalle 7 alle 23) il presidente di ogni seggio «schiaccerà un pulsante e stamperà la scheda su cui è scritto in quanti hanno votato, quanti sono i sì, quanti e no e quante le schede bianche. Non ci sarà spoglio, rischio di brogli o cose del genere e sapremo immediatamente il risultato del referendum. Il presidente toglie le memorie usb dalle macchine, le inserisce nell’apposita busta, con tutti gli altri documenti, che sigilla e invia all’ufficio elettorale comunale che poi le manderà alla corte d’appello.

Per i Comuni si tratta di un impegno che però «torna utile - ha sottolineato il presidente Anci Lombardia Virginio Brivio, sindaco Pd di Lecco - per un sistema elettorale che dovrà sicuramente adeguarsi: è un investimento per il futuro».

Gli uffici dei servizi elettorali dei Comuni resteranno aperti nel giorno del voto per chi deve capire dalla scheda elettorale dove votare, ad esempio neomaggiorenni che non l’hanno ancora ricevuta o chi ha cambiato residenza, o nel caso in cui in un Comune ci sia stata la variazione di qualche seggio. «Due sezioni di Milano ci hanno informato di variazioni che non è certificato siano state notificate ai cittadini - ha spiegato Gianni Fava delegato della Giunta Maroni al referendum -. Abbiamo chiesto chiarimenti al Comune ed è una cosa che sistemiamo facilmente». Nel caso si presentino invece dei problemi con le macchine per votare il 22, l’assistenza tecnica, ha spiegato Maroni, è tale per cui nel giro di «massimo mezz'ora i tecnici arriveranno in qualsiasi comune della Lombardia»

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