L'ANALISI
CREMONA
06 Marzo 2018 - 09:45
La testimonianza di Nicola Lelario
***AGGIORNAMENTO
CREMONA - Sono le 18 e 15 di domenica 18 gennaio del 2015. Sul piazzale del Foro Boario, davanti al portone del centro sociale Dordoni, scoppia una violenta rissa tra antagonisti e militanti di CasaPound, i primi schierati con spranghe, bastoni e casco integrale, gli altri disarmati, reduci dal derby Cremonese-Mantova. L’autonomo Emilio Visigalli, 53 anni, cade a terra in coma, colpito al cranio da un spranga. Colpito, Visigalli, ‘dal fuoco amico', secondo una testimone oculare. «Ho visto quando è stato colpito da uno dello schieramento del Dordoni. E’ stato colpito con la spranga da un ragazzo con il casco, del centro sociale Dordoni. Poi, quando era a terra è stato colpito allo sterno con calci e pugni da due, tre, quattro ragazzi di CasaPound». Il colpo di scena sugli scontri di tre anni fa arriva oggi nell’aula penale dove si sta celebrando il processo per rissa aggravata a carico di diciassette imputati in tutto, sette del Dordoni, dieci neofascisti, tra i quali Gianluca Galli e Guido Taietti, accusati di tentato omicidio nei confronti di Emilio Visigalli.
CREMONA - E' iniziato martedì 6 marzo in tribunale il processo sulla violenta rissa scoppiata il 18 gennaio del 2015 davanti al Foro Boario tra esponenti di CasaPound e antagonisti del centro sociale Dordoni. Ascoltato Nicola Lelario, ex capo della squadra mobile. Il tribunale non è blindato, nessun presidio all'esterno.
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