L'ANALISI
05 Luglio 2018 - 19:44
CREMONA - Il loro avvocato si è presentato al giudice con un vaglia postale di 400 euro: la prova che Matteo Colombani, ‘Colo’, e Matteo Arisi, ‘Aro’, 24 e 26 anni, frequentatori del Kavarna, avevano risarcito la Banca di Piacenza, in via Dante, dopo averla imbrattata con la scritta ‘Chi la fa l’aspetti’.
Erano le quattro del mattino del 6 febbraio 2013, quando i due tentarono anche di far scoppiare una bomba rudimentale davanti all’istituto di credito, prima che i carabinieri li arrestassero. Il risarcimento era la condizione già posta dal giudice, Giuseppe Bersani, per l’ammissione dei due militanti del Kavarna, accusati di imbrattamento e danneggiamento, all’istituto giuridico della ‘messa alla prova’: la possibilità che viene offerta a chi ha commesso un reato, di estinguerlo completamente, concordando con il giudice un percorso di riabilitazione attraverso un lavoro di pubblica utilità.
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