L'ANALISI
03 Agosto 2018 - 07:49
CREMONA - Proprio due giorni fa, in occasione della ‘Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani’, papa Francesco aveva lanciato il suo appello a «denunciare le ingiustizie» e a «contrastare con fermezza il vergognoso crimine della tratta». Una piaga globale. Che riduce in schiavitù 40 milioni di persone nel mondo.
E che chiama, ora più che mai, all’assistenza e al sostegno. Cremona già la garantisce: in questo momento sono undici le donne accolte presso la casa della fondazione Madre Rosa Gozzoli, la onlus della chiesa cremonese che dal 1999 si occupa di accogliere proprio le vittime di quel traffico odioso.
«Sono tutte donne costrette alla prostituzione — ha spiegato la responsabile Pinuccia Meazza al sito diocesi.it —. Costrette: sono prostituite, non prostitute. E’ bene iniziare ad usare i termini corretti». E se fino a qualche anno fa molte ragazze strappate al racket del sesso arrivavano dai paesi dell’Est Europa, oggi sono soprattutto nigeriane. E sono sempre più giovani.
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