L'ANALISI
05 Ottobre 2018 - 08:02
Bertusi e Jotta
CREMONA - Altro che centrodestra unito: con le elezioni provinciali come orizzonte immediato e il voto amministrativo di Cremona come prospettiva già prioritaria, quella che si profila è una stagione da lunghi coltelli. Che nella sua traduzione plastica potrebbe trasformarsi in una sorta di coalizione dei sovranisti contro sostenitori del Partito popolare europeo: a livello nazionale, la Lega di Matteo Salvini con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni contro la Forza Italia di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani; e a livello locale, il Carroccio di Fabio Grassani che già si mostra disposto ad ascoltare sottobanco l’offerta dei ‘commissariati’ azzurri, Mino Jotta e Fabio Bertusi, in aperto contrasto ai nuovi vertici rappresentati da Massimiliano Salini, Carlo Malvezzi e Gabriele Gallina.
Manovre in corso, malumori già montanti, fuoco ‘amico’ aperto. Con il centrosinistra — per la Provincia al lavoro e per il Comune già compatto nella scelta della ricandidatura di Gianluca Galimberti — che alla fine potrebbe essere il solo a ‘godere’ se davvero venisse applicato lo schema che si sta delineando. E che sembra essere partito all’insegna delle prove di ‘inciucio’.
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