L'ANALISI
22 Novembre 2018 - 08:03
CREMONA - Giovedì 22 novembre davanti al gup, Elisa Mombelli, si terrà il processo con rito abbreviato nei confronti del tunisino 25enne, residente a Mestre, accusato di aver estorto denaro, sotto ricatto, ad un sagrestano 62enne, incontrato, la notte del 25 aprile scorso, nel piazzale vicino alla Centrale del Latte.Luogo appartato, tra la tangenziale e le stradine sterrate, noto per la prostituzione maschile. Vittima, in quei giorni, di una escalation di ricatti, il sagrestano, sposato, aveva chiesto aiuto ai carabinieri. Spiegherà, in maniera vaga, che quella sera «era lì su mandato della curia per verificare l’eventuale presenza di preti, visto che circolavano delle voci». Ma la curia smentisce la versione del sacrista. «Il sagrestano — si legge nella nota — si difende, dicendosi genericamente incaricato dalla ‘curia’ per un eventuale compito di sorveglianza. Non essendo precisata la curia di riferimento, non è dato di sapere a quale diocesi si riferisca. Qualora la curia di riferimento debba intendersi come quella di Cremona, la Diocesi precisa di non aver dato mandato ad alcuno di sorvegliare eventuali comportamenti scorretti riferibili a sacerdoti diocesani. La cosa per altro, anche da un punto di vista generale, appare come del tutto inverosimile».
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