L'ANALISI
19 Marzo 2019 - 07:28
SESTO - I permessi non arrivano, la burocrazia procede a passo di lumaca e intanto la parrocchia paga. E’ passato oltre un anno (era l’8 marzo del 2018) da quando l’usura del tempo e le intemperie, dalla facciata della chiesa dei santi Nazario e Celso hanno fatto sbriciolare all’improvviso e cadere sul sagrato pezzi di pietra arenaria. Per puro caso questi detriti non sono piombati sulla testa dei fedeli perché l’episodio è avvenuto verso mezzogiorno, ovvero un’ora dopo la conclusione di un funerale. Il parroco don Angelo Staffieri, anche per obbedire ad una ordinanza di messa in sicurezza dell’edificio sacro emessa dal sindaco Francesca Maria Viccardi, è corso ai ripari facendo allestire un ponteggio che sta tuttora riparando la facciata proprio per evitare che altri distacchi possano creare problemi. Da allora sono passati dodici mesi e dieci giorni, ma non si può ancora aprire il cantiere dei restauri perché mancano i permessi della Soprintendenza di Mantova, competente anche per la provincia di Cremona. Intanto il noleggio del ponteggio costa e sono spese che si potrebbero evitare se cominciassero i lavori.
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