L'ANALISI
11 Aprile 2019 - 09:02
La cerimonia dello scorso anno al cimitero
CREMONA (10 aprile 2019) - Un anno fa, i paletti: no all’esibizione di simboli, no a gesti, inni e canti che costituiscono apologia del fascismo, no alla celebrazione della messa nella piccola cappella del cimitero. Quest’anno, il sindaco, Gianluca Galimberti, ha messo il veto sulla commemorazione del gerarca cremonese Roberto Farinacci, il segretario del Partito nazionale fascista fucilato dai partigiani il 28 aprile 1945, e del Duce Benito Mussolini. La giunta ha respinto al mittente — il Comitato onoranze cremonesi della Repubblica sociale italiana — l’autorizzazione alla cerimonia, il 27 aprile prossimo. Il Comune proibisce, i fascisti saranno presenti. «Indubbiamente è un abuso di potere del sindaco, che non può vietarci la commemorazione. Può vietare commemorazioni private e pubbliche solo per motivi di ordine pubblico che qui non ci sono. Lo ha fatto, perché è in campagna elettorale. Come sempre abbiamo fatto, noi ci siamo guadagnato il diritto di commemorare i nostri caduti, mostrando la faccia e rispettando gli avversari. Ci saremo con le nostre bandiere», dice Gian Alberto d’Angelo, il portavoce del Comitato che promette battaglia. Il caso della commemorazione vietata è già finito in mano ad un legale di Brescia.
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