L'ANALISI
24 Gennaio 2019 - 08:01
CREMONA - I più stupiti dell’eco internazionale e globale della ‘Banca del suono’ sono Mattia Bersani e Leonardo Tedeschi di 'Audiozone Studios', impresa culturale e creativa di Piacenza, specializzata in servizi innovativi e digitali nel settore music production e sound design: «Non avremmo mai pensato che la nostra idea potesse avere un’eco simile, anche se il valore aggiunto è tutto nel brand Stradivari».
Da inizio mese, e fino al prossimo 8 febbraio 2019, la zona intorno all’auditorium Arvedi è off limits ai veicoli per permettere le registrazioni di quattro strumenti della collezione civica conservata presso il Museo del Violino.
«Con il nostro software, dopo le registrazioni, il suono dei grandi capolavori della liuteria cremonese sarà disponibile a tutti coloro che fanno musica - afferma Bersani -. Il New York Time è stato colpito dal nostro progetto e dalla partecipazione della città. L’idea che il suono di Stradivari e degli strumenti degli altri grandi liutai, Amati e Guarneri del Gesù, possano essere a portata di clic ha fatto centro. Nei giorni scorsi servizi dedicati alla ‘Banca del suono’ sono stati pubblicati dalla rivista internazionale Strad, dal Telegraph, dal francese Le Figaro, per non parlare della copertura data dai media nazionali dai grandi quotidiani alle televisioni e Tg. In settimana, poi, dovrebbero arrivare in città le troupe olandesi e tedesche e siamo in attesa di chiudere un contatto con la Bbc. Insomma, la ‘Banca del suono’ e Cremona non smettono di piacere».
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