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La Bassa non ci sta a perdere strade

Traffico sulla Transpolesana: per il sindaco di Legnago la 434 «è un disastro»
Traffico sulla Transpolesana: per il sindaco di Legnago la 434 «è un disastro»
Traffico sulla Transpolesana: per il sindaco di Legnago la 434 «è un disastro»
Traffico sulla Transpolesana: per il sindaco di Legnago la 434 «è un disastro»

La Bassa non ci sta a veder svanire il sogno di avere dei collegamenti con la viabilità che conta. Un sogno che è stato vanamente accarezzato per decenni e che ora rischia di trasformarsi in un’irrealizzabile chimera. La nuova Regionale 10, strada a pedaggio lunga 40 chilometri che avrebbe dovuto collegare Legnago con Monselice, nel Padovano, è infatti stata cancellata, quantomeno nella sua forma originaria, da una recente delibera della Giunta regionale. La Nogara-Mare, autostrada di 107 chilometri che avrebbe dovuto arrivare sino all’Adriatico, riconvertendo, fra l’altro, una parte della Transpolesana, da marzo è di fatto un non progetto, visto che l’esecutivo di Luca Zaia ha deciso di non sottoscrivere la concessione per la sua realizzazione. A causa di scelte che sono figlie anche del mutare delle condizioni economiche e normative, la pianura scaligera continua a fare i conti con una penuria di strade che qualche primo cittadino ritiene addirittura imbarazzante. «L’unica via importante che attraversa la Bassa è la Statale 10, che taglia nel mezzo questo territorio, congiungendo il Mantovano con la provincia di Padova, ma che, pur essendo oggetto di un traffico molto rilevante, ha una struttura che è decisamente anacronistica», afferma il sindaco di Nogara, Flavio Pasini. «Stiamo parlando di un’arteria stretta, che attraversa il centro di vari paesi. In molti punti è stata realizzata utilizzando tecnologie di qualche decina di anni fa che non sono certo in grado di sopportare la circolazione attuale», continua Pasini, spiegando poi che il problema principale è il traffico pesante, visto che sulla statale passano più di mille camion al giorno, alcuni dei quali con carichi pesantissimi. «Considerato tutto questo, per noi è essenziale che venga realizzata la Nogara-Mare: solo in questo modo è possibile liberare i paesi dal passaggio degli automezzi», aggiunge. «La Regione qualche hanno fa ci ha costretti ad inserire quest’arteria nei piani regolatori dei nostri Comuni. Ora tornare indietro sarebbe molto difficile; speriamo che la stessa Regione trovi il modo per costruirla; io sono fiducioso che riesca in questo intento, perché si tratta di dare risposta ad esigenze reali». A LEGNAGO. «Nel Basso Veronese deve essere realizzato un piano urgentissimo di interventi, perché quest’area viene da decenni in cui è stata pesantemente penalizzata dalla mancanza di infrastruture», sottolinea invece la sindaca di Legnago, Clara Scapin. «I sindaci sono stanchi di questa situazione. La nuova Regionale 10 è una priorità, ma lo sono anche la sistemazione della Transpolesana, che è un disastro, e il miglioramento della Statale, per cui la Regione tiri fuori i 90 milioni stanziati per le due autostrade (circa 40 per contribuire al project financing della 10 e 50 per quello della Nogara-Mare, ndr) e, aggiungendo ad essi quelli destinati all’Anas dal precedente governo, si inizi ad intervenire, realizzando per prima cosa i progetti già esistenti per quanto riguarda la Statale». E conclude Scapin: «Su questi temi ora chiederemo un incontro con l’assessore regionale ai Lavori pubblici Elisa De Berti, che, essendo di questo territorio, conosce bene la situazione». PROGETTO ESECUTIVO. Di questo parla anche il vicesindaco di Sanguinetto, Valentino Rossignoli. «C’è già un progetto esecutivo per la realizzazione di una variante alla 10 fra Sanguinetto e Cerea, per cui, se davvero a Venezia hanno i soldi, possono appaltarlo subito. Se invece si parla di avviare nuovi progetti mettiamocela via, perché questo significherebbe far passare almeno sei o sette anni, come ridere», spiega Rossignoli che le idee chiare sui motivi che hanno portato alla situazione attuale: «Mi sembra evidente che la Bassa non conta», afferma. «Sia chiaro, non accuso questa o quell’amministrazione o questo o quel politico, ma basta vedere quante infrastrutture sono state realizzate in questo territorio negli ultimi 25 anni, quasi nessuna, per avere la conferma che le tasse che vengono pagate da chi vi abita, anche solo le imposte automobilistiche, non tornano certo indietro. Quando il Veneto sarà diventato autonomo, cosa che mi auguro avvenga al più presto, promuoverò un referendum per l’ autonomia dal Veneto del Basso veronese», conclude provocatoriamente. •

Luca Fiorin

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