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E Alemanno lancia Salvini premier

Gianni Alemanno (a sinistra) al Liston 12 con Fontana e Di Dio
Gianni Alemanno (a sinistra) al Liston 12 con Fontana e Di Dio
Gianni Alemanno (a sinistra) al Liston 12 con Fontana e Di Dio
Gianni Alemanno (a sinistra) al Liston 12 con Fontana e Di Dio

Contro la globalizzazione, per le identità dei popoli. Un asse tra Movimento Nazionale per la Sovranità e Lega Nord per candidare il segretario del Carroccio Matteo Salvini alla presidenza del Consiglio, alle elezioni politiche 2018. Lo suggella anche a Verona, al Liston 12, il segretario nazionale del Mns Gianni Alemanno, già ministro e già sindaco di Roma, presente il vicesegretario federale ed eurodeputato della Lega, e vicesindaco, Lorenzo Fontana, e Vittorio Di Dio, già assessore e consigliere comunale, coordinatore per Verona del Mns. Ma un partito nazionale, di destra, che punta anche al sud, che cosa c’entra con la Lega? «Se uno sente quello che dice Salvini su immigrazione, lotta alla sudditanza all’Unione Europea, contro la globalizzazione, coglie che dice cose tipicamente di destra», spiega Alemanno. Salvini ha compiuto una grande svolta», sottolinea il fondatore del Mns con Francesco Storace, che ne è presidente, pure già ministro nonché presidente della Regione Lazio e ora vicepresidente del Consiglio regionale, «parla a tutti gli italiani, e con valori di destra. E noi non possiamo non essere al suo fianco, perché ha dimostrato coraggio e visione politica, per cambiare l’Italia». Alemanno esclude qualsiasi ipotetico futuro accordo con il 5 Stelle - «si sta muovendo con i poteri forti e noi andiamo verso il popolo e ora apre addirittura a un governo del presidente e di intese con Grasso», dice - e, sull’eventualità di primarie per la leadership del centrodestra, aggiunge: «Le abbiamo sempre sostenute, ma visto che non si fanno bisogna accettare questo maggioritario che consentirà l’unità del centrodestra e la competizione interna tra Berlusconi e Salvini, con cui noi stiamo». Fontana accoglie positivamente il sostegno del Mns. «Ci fa piacere», dice, «perché la battaglia oggi è tra chi vuole la globalizzazione sfrenata e chi il rispetto delle idendità e quindi cercheremo di far aumentare questa alleanza identitaria, sperando che l’anno prossimo Salvini diventi presidente del Consiglio e la Lega ottenga un ottimo risultato». Anche sul piano locale Di Dio (negli ultimi dieci anni dell’area tosiana) sottolinea «il sì all’unità del centrodestra, ma senza mai rinunciare ai fondamenti sovranisti che restano per una linea di governo improntata al rispetto della nostra cultura e delle nostre tradizioni». • E.G.

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