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Archivio del Comune di Verona

Grande Guerra
In rete la storia
di 467 caduti

Uno dei documenti relatiti alla Grande Guerra
Uno dei documenti relatiti alla Grande Guerra
Uno dei documenti relatiti alla Grande Guerra
Uno dei documenti relatiti alla Grande Guerra

Un archivio on-line, consultabile da tutti, con schede e fotografie di 467 soldati morti nella Prima Guerra Mondiale. Giovani veronesi dei quali, durante e subito dopo il conflitto, i familiari raccolsero scatti, necrologi e articoli di giornale. Informazioni che oggi, grazie ad un lavoro di riordino di circa 165mila schede dell’Archivio generale del Comune, sono consultabili al link archivio.comune.verona.it.

 

Dopo un secolo di silenzio torna in funzione l’Ufficio notizie per le famiglie dei militari che a città Verona funzionò dal 1915 al 1919, grazie al lavoro di molte volontarie, coordinate da Delia Pollini Dal Negro. L’ufficio che sosteneva le comunicazioni dal fronte a Verona, fu chiuso nel 1919 e il materiale, circa 500mila di schede, passò prima al Museo del Risorgimento e poi al Museo di Castelvecchio. Negli ultimi mesi, l’Archivio generale del Comune di Verona, in collaborazione con la Direzione dei Musei Civici, ha riordinato 165mila schede, relative a 6.400 caduti veronesi, parte delle quali oggi sono digitalizzate e visibili online. Per ogni militare sono riportate, se disponibili, data di nascita e di morte, luogo di provenienza, foto, scheda dell’Ufficio notizie ed eventuali altri documenti forniti dai familiari.

 

«Un lavoro davvero importante», ha dichiarato Francesca Briani, assessore comunale alla Cultura, presentando i risultati del riordino, «che permette di rendere memoria a tanti giovani veronesi che morirono durante il primo conflitto mondiale. Un progetto legato alle celebrazioni per il centenario dalla fine della grande guerra, che ci piacerebbe esporre con una mostra all’interno di Palazzo Barbieri. È davvero tanto il materiale che custodiamo all’archivio e che a inizio Novecento fu prodotto dalle famiglie che avevano i loro cari al fronte, informazioni disponibili per studi, ricerche, ma anche per i discendenti che volessero ricostruire il passato degli avi».

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