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Inaugurata la rassegna internazionale

«I presepi?
torneranno al loro
posto in Arena»

Inaugurata in Gran Guardia la rassegna internazionale
Il sindaco Sboarina con don Signoretto, Alfredo Troisi e Giorgio Pasqua all’inaugurazione della rassegna dei presepi FOTO MARCHIORI
Il sindaco Sboarina con don Signoretto, Alfredo Troisi e Giorgio Pasqua all’inaugurazione della rassegna dei presepi FOTO MARCHIORI
Gran Guardia, mostra dei presepi (Foto Marchiori)

Dopo aver riempito gli arcovoli all’interno dell'Arena per 34 anni consecutivi, quest'anno, per la prima volta, la tradizionale rassegna dei presepi dal mondo si è trasferita in Gran Guardia. Ma il fascino, tra giochi di luce e proiezioni cromatiche, resta immutato.

 

I 400 presepi, in rappresentanza delle regioni italiane e di 54 Paesi del mondo, sono incastonati negli spazi di un edificio comunque prestigioso, preso subito d'assalto ieri da 15 comitive, anche straniere, che hanno visitato l'anteprima dell'esposizione subito dopo il taglio del nastro. «Abbiamo messo a disposizione gli spazi della Gran Guardia mentre l'anfiteatro, gioiello della città, sta avendo le cure di cui necessita», ricorda il sindaco, Federico Sboarina facendo riferimento al maxirestauro da poco iniziato. «I presepi torneranno al loro posto, ma intanto la tradizione continua, inaugurando il periodo natalizio proprio con ciò che meglio lo raffigura e simboleggia.

 

Luminarie e banchetti sono un contorno, perché è il presepe che dà centralità alla festa». «Il presepe unisce la semplicità all'eternità», dichiara don Martino Signoretto, vicario episcopale per la Cultura della Diocesi che ha sostituito il vescovo Zenti, impegnato altrove. «Chi guarderà le opere esposte potrà cogliere suggestioni e tanta speranza, ciò di cui oggi c'è maggiore bisogno». «L'allestimento, anche nella nuova posizione, resta spettacolare ed emozionante», assicura il presidente della Fondazione Verona per l'Arena, Alfredo Troisi, che promuove la rassegna fin dal suo inizio. Troisi è anche l'ideatore della grande stella cometa, realizzata con 88 tonnellate di acciaio su progetto dell'architetto Rinaldo Olivieri, che è diventata ormai la cartolina natalizia di Verona. Il 6 gennaio, per l'Epifania, alle 17.30 i re Magi la raggiungeranno come da tradizione. «Ogni anno ci arrivano opere d'arte inedite e mai esposte prima e il livello artistico della rassegna è integro», insiste, ricordando che i visitatori prenotano l'anno prima per il successivo.

 

L'atmosfera è intensa fin dall'ingresso, dove ci si imbatte in una rappresentazione ambientata nella Roma di fine Ottocento, seguita dalla Napoli dello stesso periodo, per arrivare agli intriganti presepi elettrificati e meccanizzati, realizzati a Cracovia in Polonia, tra sui spicca quello cosiddetto funebre, realizzato dopo la morte di Papa Giovanni Paolo II. Proseguendo, c'è da sbizzarrirsi tra simpatici esquimesi che festeggiano la natività al Polo nord, e il presepe monumentale a grandezza naturale prodotto in Sicilia. I quartieri spagnoli con il tipico folklore napoletano assicurato da Pulcinella, si mescolano alle raffigurazioni tipiche palestinesi, e il veliero fatto in Croazia con cannucce riciclate di carta colorata, si alterna alle imbarcazioni in legno ricavate dalla radici di alberi per sostenere la Sacra Famiglia proposta dal Camerun o dall'Angola. Non mancano i suggestivi diorami dai profondi fondali, in cui appare anche un inconsueto bambino Gesù alle prese con il bagnetto. La rassegna è realizzata con la collaborazione di Comune, Diocesi e Provincia, oltre che dalla Regione, dalla Camera di Commercio e dalla Conferenza Episcopale italiana. Resterà aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20 fino al 20 gennaio. Il costo del biglietto di ingresso è 7 euro, ridotto a 6 per i bambini dai 6 ai 12 anni e per gli over 60, e gratis per i piccoli fino ai 5 anni.

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Chiara Bazzanella

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