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Pronti quaranta milioni nel 2018
per cultura, ricerca, scuola e povertà

Pronti 40 milioni, per il 2018, per sostenere progetti nei settori socio-sanitario, formazione e ricerca, arte e cultura e altre iniziative dirette. E con un criterio nuovo, nella destinazione: quello della competizione tra progetti. Non, quindi, contributi a pioggia tenendo conto che vada un po’ per ogni provincia, ma creare una spinta alla qualità e all’efficienza ed efficacia degli interventi. È quanto prevede il Documento di programmazione annuale per il 2018, predisposto dal Consiglio di amministrazione e approvato ieri mattina dal Consiglio generale della Fondazione Cariverona, presieduto dal Alessandro Mazzucco.

I finanziamenti, di quattro milioni in meno rispetto a quelli per il 2017 - «visto che quest’anno Unicredit non ha dato dividendi, ma lo farà per l’anno prossimo; attingiamo dunque al nostro fondo di accantonamento per le erogazioni», dice Mazzucco - ricadono sulle province di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova, sulle quali opera la Fondazione Cariverona, di cui è direttore generale Giacomo Marino.

Come riferito dagli stesso Mazzucco e Marino, il documento conferma le erogazioni di quest’anno, come previsto dagli obiettivi indicati nella programmazione pluriennale 2017/2019, «con un attivo finanziario cresciuto di circa il 10 per cento, nel 2017».

Nella tabella che riproduciamo in questa pagina sono indicati nel dettaglio tutti le aree e i settori a cui vengono destinate le risorse economiche. In sintesi, dei 40 milioni, all’area socio-sanitaria e del welfare del territorio vanno 15 milioni 250mila euro; a quella della formazione e della ricerca invece vanno invece 8 milioni 590mila euro, mentre per arte e promozione della cultura Cariverona stanzia 6 milioni 725mila euro. Al cosiddetto «fondo iniziative dirette» - cioè, appunto, quelle portate avanti dalla Fondazione e non quelle di altri soggetti da essa sostenuti - vanno 9 milioni 400mila euro. Ad altri settori ammessi vanno altre risorse pari a 80mila euro.

Per il 57,7% infatti le risorse del 2018, cioè i 40 milioni, sono destinate ai bandi, e un ulteriore 5% alle sessioni erogative per accogliere domande di terzi. Sono, come sintetizza Mazzucco, quei «bandi extra bando», che raccolgono di fatto richieste di sostegno e che vengono accorpate, sulla base dei settori.

A fronte di ben ottocento domande di finanziamenti - da parte di enti pubblici e amministrazioni, di associazioni e organizzazione del Terzo settore, di varie organizzazioni - Mazzucco chiarisce che il criterio utilizzato per erogare denaro ha un punto fermo. Quello di «evitare la dispersione delle risorse su una molteplicità di piccoli progetti», spiega il presidente di Cariverona.

Spiega ancora il presidente: «Nell’ottica di ottimizzare le risorse vogliamo operare secondo una logica che premi e valorizzi la qualità dei progetti, la collaborazione tra i soggetti proponenti, l’innovazione dei contenuti e dei processi. Di qui», prosegue, «discende l’importanza dei tavoli di ascolto e partecipati, previsti nel Documento programmatico annuale 2018: puntiamo dunque ad attivare strumenti che superino la logica distributiva e consentano di capire quali progetti e iniziative innovativa meritano di essere sostenuti».

I criteri generali seguiti per le erogazioni sono l’attenzione alla fragilità e alle persone più deboli, per garantire inclusione, accessibilità, coinvolgimento; costruire opportunità lavorative e formative per i giovani; creare valore per i territori di rferimento, con attenzione particolare a proposte innovative; premiare, infine, i contenuti sui contenitori, mettendo al centro gli obiettivi sociali, culturali e formativi del progetto proposto e sul modello di sostenibilità economico-gestionale.

Le notizie sui bandi e sessioni delle erogazioni saranni disponibili dal prossimo gennaio sul sito internet della Fondazione, rinnovato, www.fondazionecariverona.org.E.G.

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