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Salvini apre al Pd, la Lega fa argine

L’aula della Camera a Montecitorio: la prima seduta della legislatura è in programma il 23 marzo
L’aula della Camera a Montecitorio: la prima seduta della legislatura è in programma il 23 marzo
L’aula della Camera a Montecitorio: la prima seduta della legislatura è in programma il 23 marzo
L’aula della Camera a Montecitorio: la prima seduta della legislatura è in programma il 23 marzo

L’obiettivo è un governo a trazione centrodestra con presidente del Consiglio il leader leghista Matteo Salvini. Aperture e richieste di sostegno anche al Pd, su punti precisi del programma tipo sul lavoro, come ha dichiarato Salvini? Sì, purché la barra sia Lega-centrodestra. Che a Verona, come in Veneto e al nord, hanno sbancato. In Veneto 47 per cento tra Lega al 32, Forza Italia all’11 e 4 di Fratelli d’Italia. E dietro il Movimento 5 Stelle, che ha fatto il pieno al sud, risultando comunque il secondo partito anche qui: intorno al 24 in Veneto, a Verona il 22. A esprimere la linea leghista sono quattro dei sette parlamentari veronesi del Carroccio eletti qui. Ai quali si aggiunge la senatrice Cinzia Bonfrisco, in quota al Partito liberale italiano ma eletta nella Lega in Lazio. Otto parlamentari leghisti è un primato, per Verona. Dentro un altro record, quello di 18 parlamentari veronesi. Ne hanno due Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia e quattro il Pd, tra cui Alessia Rotta eletta in Toscana. «Come coalizione di centrodestra che ha ottenuto la percentuale maggiore di consensi abbiamo diritto e vogliamo assumerci la responsabilità di governo. E Matteo Salvini, come leader della prima forza della coalizione, è il candidato premier. Proporremo quindi il nostro programma di governo a tutte le forze politiche». Lo dice Lorenzo Fontana, eurodeputato, vicesegretario federale della Lega, vicesindaco di Verona, eletto alla Camera, reduce con gli altri dall’incontro a Milano di Salvini con tutti e 183 i parlamentari leghisti eletti. Anche questo un primato assoluto. «Il nostro obiettivo non è comporre a tutti i costi un esecutivo per l’ambizione di governare, ma cambiare il Paese per il bene dei nostri figli, mantenendo gli impegni presi e concretizzando le nostre idee e proposte. Vedremo se riusciremo a trovare la maggioranza alle camere. Nei prossimi giorni si capirà meglio cosa si delinea all’orizzonte», prosegue Fontana. Il programma della Lega, all’interno del centrodestra, ha come punti fermi la «flat tax», togliere la legge Fornero, giro di vite sull’immigrazione e i profughi e sulla sicurezza. Temi su cui peraltro Forza Italia ha connotazioni diverse. E su cui il Pd è però sideralmente distante. Si vedrà il 5 Stelle, primo partito, che pure punta a governare. Roberto Turri, sindaco di Roncà, neodeputato: «Flat tax, no legge Fornero, sicurezza e immigrazione: la Lega, primo partito del centrodestra vincitore, non può che partire da qui. Con Salvini capo del governo». Dal programma non si sposta Paolo Tosato, confermato senatore, segretario cittadino della Lega: «Il centrodestra deve puntare a governare e Salvini a essere il presidente del Consiglio. Certo, è auspicabile che su punti programmatici ci siano convergenze anche da altre forze politiche». No dunque accordi politici, sostiene Paolo Paternoster, segretario provinciale della Lega, eletto deputato: «Contatti con altre forze ci sono e vedremo cosa maturerà, ma non possiamo scostarci da Salvini premier e dal portare avanti il nostro programma». La Lega chiede spazio e ruoli a Roma, partendo anche da Verona. Dove ha eletto anche i deputati Vito Comencini, capogruppo in Comune di Verona, e Vania Valbusa, vicesindaco di Valeggio sul Mincio, e il senatore Cristiano Zuliani, sindaco di Concamarise. •

Enrico Giardini

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