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Il Pd cerca il candidato sindaco Nella rosa dei nomi c’è Zoppi

Anna Maria BigonRoberto ZoppiIl segretario Stefano Corazzina con Maurizio Facincani di Povegliano
Anna Maria BigonRoberto ZoppiIl segretario Stefano Corazzina con Maurizio Facincani di Povegliano
Anna Maria BigonRoberto ZoppiIl segretario Stefano Corazzina con Maurizio Facincani di Povegliano
Anna Maria BigonRoberto ZoppiIl segretario Stefano Corazzina con Maurizio Facincani di Povegliano

Maria Vittoria Adami Il Partito democratico ha le redini del centrosinistra per la campagna elettorale delle amministrative di Villafranca, che in tarda primavera decreterà il nuovo sindaco. La città, infatti, non ha altre forze di sinistra organizzate. Il dialogo maturerà dunque nell’alveo del Pd, rappresentato in Consiglio comunale da Isabella Roveroni e Matteo Melotti, e della lista civica Martari sindaco che il partito aveva supportato alla corsa del 2013 e che ha come espressione i consiglieri Paolo Martari (allora candidato sindaco), il fratello Gianni e Davide Zago. Nell’attività di opposizione i cinque consiglieri hanno lavorato sempre all’unanimità. Politicamente, però, già alle ultime elezioni regionali hanno preso strade diverse: Martari ha sostenuto Roberto Fasoli, scelta non in linea con il Pd locale che aveva optato per Anna Maria Bigon, sostenuta da Roveroni e Melotti. Tra queste figure, però, ora il Pd sta sondando per trovare il futuro candidato sindaco. Martari, a un soffio dal farcela nel 2013, non avrebbe però dato la disponibilità a riprovarci. In termini di quote rosa, un nome che prevale è quello di Isabella Roveroni, che potrebbe essere interessata. Ma si menziona anche Bigon, già sindaco di Povegliano e avvocato con studio legale a Villafranca. Formalmente non ha dato la disponibilità, ma non pone il veto. Se il Pd glielo chiedesse? «Se mi chiedesse dovrei parlarne con il partito. Villafranca ha bisogno che il centrosinistra vinca perché serve una prospettiva di governo diversa». Non aggiunge altro. Il segretario locale Pd, Stefano Corazzina, conferma che il lavoro attuale è quello di guardare all’interno del partito «valutando tra chi è già in politica». «Abbiamo esponenti e figure che stanno dando un grande contributo in opposizione», spiega. Tuttavia, il Pd lancia uno sguardo anche fuori dal partito. Le bocche sono cucite, ma tra le persone consultate c’è Roberto Zoppi, 59 anni, giornalista di Telepace in pensione, referente dell’associazione Famiglie insieme e tra i fondatori, oltre 30 anni fa, del consultorio di San Rocco (il Centro pastorale di educazione familiare) con l’annesso centro Aiuto vita. Zoppi è molto attivo nella parrocchia del duomo e potrebbe calamitare anche i voti del quartiere di Madonna del Popolo (ora tra l’altro fuso in unità pastorale con il duomo), storicamente più orientato al centrosinistra. Anche nel 2013 era stata chiesta la disponibilità di Zoppi, che però era impegnato professionalmente. Ora, in pensione, potrebbe avere maggior tempo. Tuttavia sono ancora tutti nomi da valutare. «Le elezioni politiche di marzo condizionano le decisioni», spiega Corazzina, «ma stiamo assottigliando la rosa ed entro febbraio potremmo avere le idee più chiare. Troveremo una figura che metterà tutti d’accordo. Stiamo sentendo altre forze». Non è detto, infatti, che il Pd non giochi la carta dell’apertura a forze moderate e civiche non per forza di centrosinistra. •

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