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Per i sudtirolesi

Vienna accelera
sul passaporto
«Doppio dal 2018»

Per i sudtirolesi
Un passaporto italiano e uno austriaco
Un passaporto italiano e uno austriaco
Austria, 'doppio passaporto ai sudtirolesi dal 2018'

«I sudtirolesi potranno richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018, al più tardi all’inizio del 2019». L’annuncio è stato dato a Bolzano da Werner Neubauer, parlamentare dell’ultradestra Fpoe alleata di Sebastian Kurz, proprio mentre a Vienna giurava il governo del giovanissimo neocancelliere. La risposta di Roma non si è fatta attendere. «Sarà una discussione da affrontare con grande delicatezza», ha avvertito il ministro degli Esteri Angelino Alfano. «Il governo - ha aggiunto - si è appena insediato e ne parleremo nei termini che sono più coerenti con la nostra storia e con la tutela di quelle nostre popolazioni e di quei nostri concittadini che hanno sempre avuto una posizione molto chiara in merito».

 

Ma molto chiare sono anche le idee di Neubauer, responsabile della Fpoe per i rapporti con l’Alto Adige, lanciate durante una conferenza stampa a Bolzano, in presenza della pasionaria sudtirolese Eva Klotz: la richiesta di passaporto potrà essere avanzata da chi si è dichiarato tedesco e di conseguenza dai suoi figli (anche in caso di famiglie mistilingue) e sarà gratis.

 

Questo vuol dire anche che in futuro atleti altoatesini potranno gareggiare per la nazionale austriaca. Saranno invece esclusi i trentini, anche se in passato il loro territorio apparteneva all’impero austro-ungarico, «perchè non indicati dallo Statuto d’autonomia come minoranza linguistica». Il servizio di leva, ha spiegato inoltre Neubauer, scatterebbe solo in caso di trasferimento della residenza in Austria: ma per alcuni altoatesini- ha ipotizzato - «potrebbe essere interessante intraprendere la carriera militare in Austria».

 

Dure le repliche dei partiti italiani da destra a sinistra. Per il Pd dell’Alto Adige, «le voci innescate dal nuovo governo austriaco partono da un presupposto errato, cioè che si possa pensare a cittadini italiani di serie A e di serie B, da dividere sulla base di una presunta linea di sangue che ci ricorda pericolosi spettri del passato». «L’Austria - ha ammonito anche Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia - stia al posto suo e non si permetta queste invasioni illecite. Pensare di gestire una porzione d’Italia abitata da una maggioranza di cittadini austriaci è follia».

 

A Bruxelles il portavoce della Commissione ha ricordato che «in linea generale il rilascio dei passaporti è una questione che riguarda lo Stato membro sulla base della regola dell’eguaglianza. Ma non conosciamo la questione». Nel giorno dell’insediamento del governo, i partner europei si sono limitati ad inviare congratulazioni esprimendo - come il presidente del Consiglio europeo Tusk - «fiducia che Vienna continuerà a giocare un ruolo costruttivo nell’Ue».

 

Di tutt’altro tenore la reazione di Israele, che ha annunciato il boicottaggio di tre ministri del Partito della Libertà austriaco. A Vienna il governo ieri ha giurato mentre migliaia di persone protestavano. La situazione è rimasta sotto controllo, nulla a che vedere con il giuramento dell’ultimo governo Oevp-Fpoe nel 2000, quando il nuovo esecutivo dovette passare attraverso un tunnel di sicurezza per evitare i manifestanti.

Stefan Wallisch

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