La “grande” stampa nazionale è, riconosciamolo, coerente. Non ha mai dedicato alcuno spazio a Liberi e Uguali e figuriamoci se poteva occuparsi di “Ricostruzione”, l’iniziativa politica tenutasi ieri a Roma e promossa da Art. 1. Si è occupata, invece e sia pure di sfuggita, dei 20 anni della fondazione Italianieuropei perché rappresentava un’occasione ghiotta per inquinare i pozzi.

Infatti, ciò che potete leggere su queste due iniziative è la solita, trita e stucchevole favola sulle trame dalemiane. In sostanza, il “lider Maximo” avrebbe dettato la linea a Zingaretti, Speranza e, per loro, a tutto il PD e MDP: allearsi con il movimento 5S già dalle prossime elezioni europee.

D’Alema sabato, né Speranza e altri ieri hanno mai detto nulla di simile, ma una diversissima e più articolata riflessione politica ha scatenato i cinguettii di Carlo Calenda, di Martina e di Giachetti.
E hanno permesso a Repubblica di confezionare un bell’articolone su una notizia falsa.
Insomma, non basta chiedere a D’Alema di fare un passo di lato, cosa che ha fatto per la seconda volta senza che gli venisse richiesto, ma gli si vorrebbe impedire di parlare, di riflettere. E per di più, farlo anche quando è il padrone di casa.
Ma tant’è, in un congresso (ancora) senza idee, proposte, progetti e identità politica, l’importante è creare difficoltà a questo o quel candidato. In questo caso nel mirino ci è finito Nicola Zingaretti. Passi Calenda che il fallimento del suo Fronte Repubblicano lo ha portato ad un passo dal finire in analisi, ma che Martina parli di “operazioni di vertice con gruppi dirigenti dal passato” proprio lui che ha di recente imbarcato tutti i pezzi da 90 del recente passato del PD, è francamente troppo. Probabilmente il buon Martina giudica come passato solo quello remoto. Il passato prossimo non lo declina se non al futuro. Singolare, diciamo.

Peccato però. Peccato, perché proprio nella pagina precedente a quella dell’articolo su D’Alema, appare un reportage da Livorno, dove il livornese e (ex) ultra renziano deputato del PD, Andrea Romano, così come richiesto da Enrico Rossi a “Ricostruzione”, ritiene che i democratici dovrebbero dimostrare generosità politica, individuando un candidato sindaco esterno al partito e che sia in grado di federare tutte le componenti che si riconosceranno in un progetto politico unitario. E non si può prescindere dall’iniziare un’interlocuzione con i 5S per evitare che la città, sondaggi alla mano, cada nelle mani della Lega.
Domani Livorno, poi la stessa Toscana e l’intero Paese: il pericolo che le politiche razziste e fascistoidi della Lega si affermino, anche in termini di consenso elettorale, è concreto.
Qualcuno mi spieghi, a tale proposito, cosa si potrebbe opporre alle considerazioni di Orlando e Cuperlo allorché affermano “basta caricature: impedire la saldatura dell’elettorato (sottolineo elettorato) 5S con la destra peggiore dovrebbe essere l’alfabeto di una sinistra che non si arrende a mani alzate”.
Il resto sono non solo caricature, ma chiacchiere. Chiacchiere usate ad arte da chi non vuole ancora rendersi conto di in che stato il 4 marzo ha buttato non solo la sinistra, ma l’intero Paese.

I prossimi appuntamenti elettorali non concederanno a nessuno il lusso dell’egoismo politico. Occorrerà saggiare da subito il terreno di possibili intese. Mi permetto, mutuandoli da Enrico Rossi, di proporre tre temi su cui verificare le possibilità di confronto e di, appunto, intesa. Immigrazione, Unità nazionale e elezioni amministrative. Sono solo tre a fronte dei molti altri altrettanto importanti su cui confrontarsi. Ma sono quelli su cui davvero si può verificare chi è generosamente interessato al futuro della nostra nazione, delle nostre regioni, delle nostre città.
A proposito di città. Qui a Cerignola c’è chi celebra e non studia Di Vittorio. A Firenze, mi pare, c’è chi né celebra né ripassa Machiavelli che, parere personale, per un politico dovrebbe avere la stessa importanza della cupola del Brunelleschi o della Venere del Botticelli.

Foto in evidenza: Massimo D’Alema segue i lavori di “Ricostruzione”, organizzata da Articolo Uno-MDP

Commenti