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Il catechismo dell’antimafia. Don Ciotti, sacerdote dell’aldiqua oggi a Taranto

Pubblicato | da Angelo Di Leo

I preti come don Ciotti mettono i dubbi agli atei, perchè può accadere di pensare che alla fine un Dio esista davvero..  se quelli come il parroco di Torino si dimenano per le anime dell’aldiqua. E lottano, rischiano, non si limitano a predicar bene.

A pensarci, però, i preti come don Ciotti agli atei forse relagano certezze, perchè capita di chiedersi, prima o poi,  perchè mai gli altri preti, quasi tutti, non siano come lui: votato alla cura dei vivi più che al culto del morti e dei vinti dal peccato.

Ad ogni modo, e comunque la pensiate, qua si tratta di catechismo dell’antimafia. Lezioni di vita in trincea. Don Ciotti stamane è stato al Vittorino, poco fa in Concattedrale davanti ad un plotone di scout, più tardi farà un giro in provincia dove Libera gli ha approntato una serie di appuntamenti pubblici.

E’ un catechismo da mordere quello di don Ciotti, assaporandone sapore e quantità. Lezioni pratiche di resistenza a un demonio che assume le sembianze della corruzione mafiosa mentre  Dio si manifesta  in terra nei cavilli di legge e nel buon senso comune. La misericordia, assoltandolo, è il tentativo di capire com’è fatto il muro omertà: per abbatterlo.  Sono lezioni persuasive, agevoli e dure, senza tanti eufemismi.  Don Ciotti parla e fa proselitismo attivo, partecipativo, divulgando rispetto e onestà. Lo leggi negli occhi dei ragazzi che ascoltano. E chi si distrae viene teneramente ripreso, proprio come al Catechismo di cui sopra e la cui memoria è sempre intatta anche tra gli italiani che frequentano le Chiese solo su invito. Don Ciotti la sua Fede l’ha messa al servizio degli angoli di strada e delle caserme dell’antimafia, però. E’ il cappellano di chi combatte ogni giorno la piovra del malaffare, della corruzione piccola e grande, del mondo che Libera è nata per scoperchiare. Gira con la scorta, indossa sempre il maglione, e se va dal papa gli regala un pacco di caffè. E allora accade che Francesco gradisce a tal punto da scrrivere di suo pugno al proprietario del bar di Torino dove il sacerdote compra la moca. Cose terrene di chi ambisce ad un POI meritato sul campo. La differenza la fanno sempre gli uomini, che siano parroci o pontefici. Ed è proprio questa la semplicità di cui le  mafie hanno sempre paura. Perchè arriva a chiunque sia un attivista dell’aldiqua.