Ciao Maria, mi chiamo Lara e sono brutta. Ho scritto più volte l’inizio di questa lettera ma mi sembra che questa sia la sintesi perfetta. Ho quasi 30 anni e non ho mai avuto un amore. Pochissimi flirt finiti sul nascere. Nessun uomo mi ha mai desiderata veramente e comunque se e quando c’è stata una possibilità a me non interessava. Anche tu una volta in una delle tue risposte hai scritto che per essere belle occorre sentirsi belle, e che per essere amate occorre amare, ma credo che sia una bugia bianca. Qualcosa detto per non togliere la speranza a nessuno. Una banalità per consolare chi bello non lo è e si deve confrontare tutti i giorni con lo specchio e con lo sguardo degli altri. Io non ti sto parlando di una «non bellezza» ma di una «vera bruttezza». Ho i capelli crespi, sono troppo magra, ho un naso enorme e una pelle lucida dove periodicamente si appuntano dei brufoli orrendi. Allora come la metti? Mi dirai che devo fare uscire la mia vera bellezza? Inutile. Io mi sono già rassegnata, non può trasparire quello che non c’è. E non credo alla favola delle racchie trasformate in principessa da qualche magia dell’estetista e della chirurgia. E purtroppo oggi è difficile che un uomo accetti una donna sgradevole al suo fianco. Almeno non mi è mai capitato. E quando è stato possibile, quando qualcuno si è interessato a me, sono stata io a fare la difficile perché anche a me non piacciono i brutti. Ti sembrerà una lettera assurda la mia, frivola e superficiale. Ma non è così, ti assicuro. Chiedi a qualcuno che come me deve convivere con questo e capirai che tutte le assurdità che si dicono sulla bellezza interiore non contano. Almeno per me.

Bruttina 88

Cara Bruttina 88 (che nome da operetta che ti sei scelta!), perché ho la sensazione che tu ti stia crogiolando nel tuo complesso? In realtà sembra che tu abbia fatto assolutamente pace con il tuo aspetto, anche se ti ostini a non confessarlo. Sei così netta nella tua affermazione che non lasci spazi per scorgere un barlume almeno di piacevolezza. Elenchi i tuoi difetti ma non mi dici se hai mai tentato di ammortizzarne qualcuno. Anzi metti le mani avanti: non credi ai miglioramenti. La pelle lucida: qualche gita in farmacia e in profumeria? Capelli crespi; parrucchiere? Brufoli? Farmacia? Oggi ci sono così tante possibilità che trovo difficile credere che tu non sia riuscita a trasformarti almeno un pochino. E allora forse non vuoi. La bruttezza in fondo è un’ottima scusa per non mettersi in gioco. A 30 anni senza un amore. Io mi concentrerei su questo. Ma ti guardi in giro mentre cammini per strada? Ma non vedi quante persone «bruttine» (prendo a prestito il termine) stanno vivendo una storia d’amore. Uomini e donne che passeggiano mano nella mano e si guardano sognanti ignorando totalmente «la bellezza» se non quella, scusa se insisto, che trovano uno negli occhi dell’altro.
Ecco, dopo questa frase da cioccolatino possiamo andare avanti? Posso chiederti la ragione vera di questa tua solitudine? Mai un flirt? Mai un corteggiamento? Una possibilità? Non ci credo. Nella mia classe, al liceo, c’era una «bruttina» che faceva strage di cuori e per cui avevamo tutte grande simpatia, ammirazione e anche un poco di invidia. L’ho sentita da poco ed è ancora la reginetta della festa anche se la natura non le ha concesso carte adatte per una copertina di un giornale patinato. Mi dici che non ti piacciono i brutti, ed evidentemente sei ossessionata anche tu dalla perfezione. Probabilmente dalla bellezza scontata, quella che fa colpo e si scorge a prima vista. La tua è una lettera che rivela la tua fragilità ma anche, e sarebbe ingiusto non riconoscerlo, la crudeltà di una società dove la bellezza è diventata un imperativo. Modelli irraggiungibili ci tormentano ogni giorno in tv, al cinema, sulle riviste e nelle pubblicità. Ma cara Bruttina credo che la tua mancanza più grande non sia quella di non avere un nasino perfetto, ma di non essere amata. E non lo sei perché sei convinta di non meritarlo. Cambia atteggiamento.

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