È durata meno di 24 ore la caccia all’uomo che tentò di abusare di una bambina cinese di 6 anni lo scorso 11 settembre, in via Bramante. Dopo la foto segnaletica diffusa dalla polizia e le numerose segnalazioni giunte ai due numeri Whatsapp mesi a disposizione dalla Questura, gli agenti hanno fermato un quarantenne italiano nei dintorni di Monza. A suo carico, un precedente del 2013. All’epoca, l’uomo era stato fermato per tentata prostituzione minorile, atti osceni e corruzione di minore per aver offerto dei soldi a dei minorenni in cambio di prestazioni sessuali.

Alto 1,80 metri, capelli radi e rasati, carnagione chiara, orecchie sporgenti e corporatura media, l’uomo fermato nella serata di martedì era stato segnalato da alcuni cittadini che lo avevano riconosciuto nonostante la barba incolta che si era lasciato crescere per depistare le indagini. Ascoltato dalla polizia, l’uomo si sarebbe dichiarato estraneo ai fatti. Eppure le immagini delle telecamere di via Paolo Sarpi sembrano inchiodarlo. Così come il racconto della vittima che, subito dopo l’aggressione, aveva fornito un preciso identikit dell’assalitore.

Nel racconto della piccola, anche le dinamiche dell’episodio. Lunedì 11 settembre, l’uomo l’ha prima avvicinata dopo l’orario scolastico per poi spingerla dentro un androne di un palazzo. Qui ha abbassato i pantaloni prima di fuggire spaventato dalle urla spaventate della bambina. Tornata a casa, la vittima ha raccontato tutto ai genitori che a loro volta hanno avvisato le forze dell’ordine. Dopo oltre due settimane d’indagine, la scelta di diffondere il frame che ritrae il presunto colpevole.

I commenti dei lettori