Un villaggio indiano abbandonato in una sola notte. Quello che è successo a Kuldhara è ancora oggi un mistero: un tempo era una florida oasi nel deserto del Thar, in India. Poi, dal giorno alla notte, tutti sono scappati, lasciando oggi un sabbioso villaggio spettrale.

Nonostante l’aridità del territorio, la sua popolazione si dedicava all’agricoltura, utilizzando l’acqua del fiume stagionale Kakni, ma anche al commercio. Attività che hanno fatto crescere il villaggio, rendendolo famoso in tutta l'India. Poi, una notte del 1825, gli abitanti del villaggio scomparvero senza alcun preavviso, lasciandosi tutto alle spalle.

Una delle teorie parla di una fuga necessaria per evitare l’oppressione del governatore locale che stava vessando gli abitanti di Kuldhara con richieste sempre più esose, arrivando anche a pretendere in moglie la giovanissima figlia del capo villaggio. 

Un’altra ipotesi tira in ballo l’approvvigionamento idrico, così difficile da indurre gli abitanti a cercare un nuovo luogo dove vivere oppure avvelenato da un popolo rivale. Invece uno studio pubblicato quest'anno su Current Science ipotizza che Kuldhara, così come altri villaggi vicini, sia stato distrutto da un terremoto.

Quel che le popolazioni locali tramandano dalla notte dei tempi è che gli abitanti, costretti alla fuga, prima di andarsene dalla loro amata terra abbiano lanciato una maledizione che nei secoli ha impedito a chiunque altro di abitare Kuldhara. Ecco perché il villaggio fantasma è rimasto tale, almeno fino al 2015 quando si è capito il suo mistero stava diventando sempre più un'attrazione turistica.

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