Convocati dal Tribunale vaticano come testimoni al processo per peculato a carico di Giuseppe Profiti e Massimo Spina, ex manager ed ex tesoriere della fondazione Ospedale Bambino Gesù, e relativo ai fondi utilizzati per la ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, dopo un iniziale diniego, il direttore dell’Authority finanziaria vaticana, Tommaso di Ruzza, non ha risposto alle domande del tribunale vaticano, opponendo il segreto d’ufficio, mentre la presidente dello stesso nosocomio di proprietà della Santa Sede, Mariella Enoc, ha comunicato che sarà presente in aula lunedì 9 ottobre.

Nella udienza di questa mattina il direttore della Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), che era stato chiamato a testimoniare tanto dalla difesa quanto dall’accusa, si è presentato in aula dopo che, a inizio del processo al tribunale era pervenuta una missiva del 31 agosto da parte del presidente dell’Aif, René Bruelhart, secondo il quale «per esigenze di intelligence» era opportuno che Di Ruzza non fosse obbligato a testimoniare».

Dopo aver esaurito le audizioni agli altri testimoni, però, su richiesta delle parti il Tribunale vaticano, nell’ultima udienza di inizio settimana, ha ignorato tale richiesta convocando per oggi Di Ruzza. Il quale, però, si è limitato a confermare il contenuto del rapporto Aif sulla Fondazione Bambino Gesù già trasmesso al Promotore di Giustizia. Per il resto ha opposto il segreto d’ufficio (ritenuto legittimo dal Tribunale con ordinanza approvata oggi) sottolineando che lo statuto dell’Aif prevede la segretezza e divieto di comunicazione a tutela della sicurezza dello Stato.

Quanto alla presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, chiamata dalla difesa, anche lei aveva inizialmente evitato di comparire personalmente in Tribunale come testimone, depositando in cancelleria lo scorso sei settembre una memoria. Convocata, come Di Ruzza, in occasione dell’ultima udienza di lunedì scorso, oggi Enoc era però impossibilitata a comparire in quanto in missione in Centrafrica, ma «ha confermato la sua presenza» per lunedì prossimo.

Una volta concluse le testimonianze, il Tribunale procederà dapprima alle requisitorie e poi alla sentenza, che, a questo punto, potrebbe essere pronunciata in tempi relativamente brevi.

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