Prosegue la lotta agli insetti «stranieri» che, anche grazie alle condizioni climatiche, stanno colonizzando il Ponente. In questi giorni la Protezione civile ha proseguito in varie località la rimozione dei nidi della vespa velutina, il calabrone diffuso in Cina, Indocina e India che da qualche tempo si è trasferito armi e bagagli in Italia e che costituisce una grave minaccia per l’apicoltura: a differenza delle api del Sud-est asiatico, che hanno adottato comportamenti per difendersi dall’aggressione dell’imenottero, quelle nostrane sono indifese. Il calabrone è anche pericolo per l’uomo. Gli ultimi interventi hanno riguardato le zone di San Lorenzo, Caravonica, Borgomaro e la periferia di Imperia. Nel frattempo, grazie alle temperature ancora alte, restano in zona anche le zanzare tigre (aedes albopictus), altra specie «aliena» importata dal Sud-Est asiatico.

I volontari della Protezione civile della Santissima Trinità di Imperia proseguono le operazioni coordinate dall’Università di Torino per il contrasto alla diffusione della vespa velutina. Nella serata di mercoledì la squadra è intervenuta a San Lorenzo al Mare per neutralizzare un nido scoperto sotto il ponte stradale di via Trucchi. Per agire in sicurezza, con l’ausilio della Polizia locale è stata chiusa l’area a pedoni e veicoli per una ventina di minuti.

Nei giorni scorsi interventi simili erano stati realizzato sempre dai volontari imperiesi, nel centro di Caravonica, con l’ausilio dei carabinieri di Borgomaro e in via Serrati, a Capo Berta di Imperia. Spiegano i volontari: «Le operazioni sono svolte nell’ambito del progetto europeo Life-Stop Vespa Asiatica. E’ importante che in caso di avvistamento di un nido questo venga segnalato al 335-6673358 per disporre l’intervento di personale preparato e attrezzato, che in ogni caso è gratuito».

Nello stesso tempo, il «bollettino meteo» di Vape Foundation che tiene d’occhio la diffusione in tutte le province italiane per questa settimana segnala un indice di infestazione 2 su 4 e comunque una tendenza in diminuzione, che va di pari passo con le temperature: la zanzara tigre nelle zone temperate è infatti attiva da marzo a ottobre e quinci siamo al limite del suo periodo. Più alto l’indice nel Savonese, che è segnalato di 3.

La zanzara tigre trasmette anche malattie diffuse ai Tropici come dengue, febbre gialla e febbre Chikungunya, che ha visto un focolaio importante nel Lazio.

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