Al tempo delle fake news le italianissime bufale potrebbero nascondersi anche nei sondaggi. Sicuramente in quelli arrangiati da una piccola società con un solo proprietario-dipendente che ha messo su un sito per pubblicare il sondaggio realizzato da se stesso e poi rilanciato dal blog del più famoso Movimento politico italiano che ora rischia anche di finire multato.

«Io non credo ai sondaggi» scrive Giancarlo Cancelleri in un post che ieri era in apertura del blog di Beppe Grillo e in cui è riportata una rilevazione che dà il M5S davanti a tutti in Sicilia. La foto evidenzia di rosso il dato di Cancelleri: 33,2% contro il 33% del candidato del centrodestra Nello Musumeci, da due mesi ormai fisso al primo posto, come confermato da tutti gli altri sondaggisti. «È la prima volta che ci danno in testa» scrive Cancelleri sempre così scettico sui sondaggi, riportando il link dell’istituto che lo ha realizzato e del sito che lo ha commissionato e pubblicato. Leggiamo: «Realizzato da Keix per Marketing in politica».

Keix però non risulta accreditata sul portale curato dal Dipartimento per l’informazione, sotto la Presidenza del Consiglio, www.sondaggipolitcoelettorali.com, sul quale secondo una legge del 2000 «debbono essere obbligatoriamente resi disponibili tutti i sondaggi che abbiamo valenza politica ed elettorale».

Marketinginpolitica.com è un sito abbastanza spoglio di informazioni, con diverse notizie in home page su Luigi Di Maio e il M5S. Nei credits scopriamo che appartiene alla Srl Marketing Research Systems (MRS), con sede a Milano, in viale Gian Galeazzo, 17. Il numero di telefono, con prefisso milanese, risulta sempre occupato. Il dominio però è stato registrato a Toronto lo scorso 8 maggio, al numero 96 di Mowat Avenue. Su LinkedIn ha tre follower, su Twitter 15.

Anche La Keix - Data for Knowledge è parte della società con sigla MRS, come appare dal citofono. Per trovarlo però dobbiamo scendere da Milano a Catania, in Corso delle province 25. Sul sito, ancora in costruzione, dove è spiegato che la Keix si occupa di market analysis e business intelligence, c’è di nuovo un telefono con prefisso 02, cioè di Milano, che risulta inesistente. Ma perché una società di Catania ha un numero di Milano? E soprattutto: è normale che il committente di un sondaggio (Marketing in Politica) e chi lo realizza (Keix) siano la stessa persona? In questo caso sarebbe Salvatore Panarello, consulente per le strategie di marketing, residente ad Aci Castello e nella cui casa nel 2003 è stato registrato il dominio della Keix.

Sull’attendibilità di questa società erano già stati avanzati parecchi dubbi quando un mese fa pubblicò un sondaggio che dava più stretta la forbice di distanza tra Musumeci e Cancelleri e molto più alto Micari. E infatti fu il Pd a rilanciarlo. Ma la cosa si limitò a girare per la Sicilia. Ora invece sono Grillo e il M5S nazionale ad accreditarla: e per questo potrebbero anche finire sanzionati, se incappati in una violazione delle regole.

Chiunque, infatti, può divertirsi con i numeri. Non con quelli della politica, monitorati dalla legge e dai regolamenti del garante delle comunicazioni. L’Agcom in sostanza fissa dei paletti: chi pubblica la ricerca deve corredarla di una nota informativa (su metodo, campione, area territoriale, tipologia di intervista ecc..) ma soprattutto il sondaggio deve essere presente sul sito della Presidenza del Consiglio. Se non tutto è filato secondo norma, basta un esposto all’Agcom per far aprire un’istruttoria. A quel punto l’autorità chiede all’editore della testata - in questo caso il blog di Grillo - di pubblicare entro 48 ore una nota di rettifica in cui si precisa che quel sondaggio non aveva il bollino del governo. Se non lo fa si becca una multa che può arrivare a 250 mila euro.

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