I detenuti del carcere di Biella «non sono evasi perché non volevano evadere». La frase, pronunciata provocatoriamente dalla consigliera Greta Cogotti per riassumere quanto esposto dalla garante dei detenuti Sonia Caronni in commissione consiliare a Biella, ha sollevato un caso politico ma ha anche riacceso i riflettori sulla mancanza di sicurezza nelle carceri in Italia e nella fattispecie su quanto accade nella casa circondariale di Biella. Secondo Andrea Delmastro (Fratelli d’Italia) «con questa affermazione è stato svilito il ruolo della polizia penitenziaria, e la garante dei detenuti farebbe bene a dimettersi. Non è possibile che in Italia i detenuti non evadano per scelta».

SOTTO ORGANICO

Tutto parte da un incontro in Comune a Biella sulla situazione del carcere. Durante il mese di agosto tra ferie, agenti in mutua, altri in sciopero per protesta e carenze di organico, ci sarebbero stati turni di notte in cui per 400 detenuti erano in servizio due soli agenti di polizia penitenziaria. «Abbiamo rasentato momenti di vera crisi - spiega la garante dei detenuti Sonia Caronni -, e in commissione ho spiegato che i detenuti hanno evitato di far succedere un disastro. La mia frase è stata però strumentalizzata, l’intento non era quello di ledere la professionalità di alcuno, ma solo di mettere in risalto la criticità che sta attraversando il carcere di Biella». La frase ha però subito irritato i consiglieri, in primis l’ex assessore Andrea Delmastro: «Se quanto riferisce la garante corrisponde al vero è gravissimo. Ma Fratelli d’Italia non crede a quanto è stato affermato. Credo sia necessario un chiarimento urgente da parte del direttore della Casa circondariale per confortare i cittadini di Biella sulla tenuta del carcere».

INTERROGAZIONE

La grave carenza di organico della polizia penitenziaria è un tema trattato a più riprese dalla Lega Nord a livello parlamentare e in particolare dal deputato Roberto Simonetti che annuncia, dopo quanto è emerso in commissione a Biella, di presentare una nuova interrogazione a Roma: «Siamo giunti al punto che si tessono le lodi dei detenuti che non sono evasi nonostante, a detta della Caronni, ci fossero solamente due agenti di custodia di fronte a 400 reclusi. Non si può più tollerare una così marcata mancanza di rispetto per le forze dell’ordine che in perenne sotto-dimensionamento di organico devono sopperire personalmente alle falle organizzative e politiche del governo. Mi auguro che il ministro risponda all’interrogazione e che adotti provvedimenti per aumentare la sicurezza del nostro carcere».

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