La marcia di Grillo, Di Maio, Di Battista e del candidato governatore Cancelleri da Aci Trezza a Catania, momento clou del #cataniaday grillino in vista delle Regionali, questo pomeriggio si è fermata meno di un chilometro dopo, prima ancora di arrivare nella vicina Aci Castello. Doveva essere il colpo di teatro pre elettorale dei Cinquestelle, come quello di cinque anni fa quando Grillo attraversò a nuoto lo Stretto di Messina; si è trasformato nel «solito» bagno di telecamere e microfoni, tra spintoni, urla e sedicenti servizi d’ordine che cercavano di fermare una folla che non c’era, visto che per un momento è sembrato che sul molo del porto di Aci Trezza - luogo caro a Giovanni Verga e ai Malavoglia con i suoi faraglioni nel mito dell’Odissea - i giornalisti fossero più dei simpatizzanti, quelli cioè che la marcia, a differenza dei loro capi, comunque se la sono fatta tutta, fino a Catania, 13 km più a sud.

Dunque il momento a favore di telecamera è stato l’arrivo dei tre leader grillini ad Aci Trezza. Prima Luigi Di Maio; scende da un van e affronta l’assalto: «La composizione di quell’armata di pregiudicati è diventata il loro tallone d’Achille politico tanto che noto un certo nervosismo nella coalizione di centrodestra», dice riferendosi alla coalizione di Musumeci, l’unica che i grillini sembrano davvero temere in questa ultima settimana che li separa dal sogno di Palazzo d’Orleans. Arriva un altro van, stavolta scende Alessandro Di Battista che si appella agli elettori: «Andate a votare, più siamo e meglio è». Parla anche l’aspirante governatore Giancarlo Cancelleri: «Noi vogliamo salvare la Sicilia da chi l’ha distrutta per venti anni, da chi nasconde dietro una foglia di fico i soliti impresentabili. A Musumeci che mi attacca ogni giorno e mi ha dato perfino dell’imbecille io invece mi rivolgo solo con un sorriso».

Beppe Grillo, appena sceso dal terzo pullmino: «Noi prospettiamo un salto di qualità, se i siciliani capiscono e vogliono tentare di darci la fiducia, è un voto di fede. Ci credono in noi? Siamo dilettanti allo sbaraglio? Può darsi. Siamo incapaci? Può darsi. Ma impariamo. Non abbiamo mai avuto la possibilità di gestire un’isola. Poi in Sicilia, che è a statuto speciale, si possono fare tanti esperimenti su mobilità, sulla energia, sul reddito di cittadinanza».

Frasi urlate in un caos indescrivibile e interrotto da alcuni militanti che chiedono di cominciare la marcia. Poi la pattuglia di leader e simpatizzanti si mette in cammino, i van aspettano i leader poco più avanti. Il popolo grillino invece tira dritto, destinazione piazza Università, nel cuore del centro storico di Catania, dove in serata Grillo, Di Maio, Di Battista e Cancelleri terranno il loro comizio. E domani si replica a Palermo.

In serata, fonti M5S hanno fatto sapere che Grillo è rientrato in hotel subito dopo l’avvio della marcia a causa di una influenza e della grande folla di giornalisti presenti ad Aci Trezza, assicurando comunque la sua presenza al comizio di stasera a Catania.

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