Si recherà domani in Cina la presidente dell’ospedale Bambino Gesù, Mariella Enoc, per la firma di un accordo di collaborazione tra il nosocomio vaticano e l’Hebei Provincial Children’s Hospital di Shijiazuang, città a poche ore di auto da Pechino, capoluogo della provincia di Hubei. Si tratta di «un ospedale pediatrico dove c’è bisogno di formazione soprattutto sulla cardiochirurgia infantile e di uno studio sulle malattie genetiche», spiega Enoc ai microfoni della Radio Vaticana. «Loro desiderano dare molto rilievo a questa collaborazione con l’ospedale della Santa Sede e quindi mi hanno chiesto di andare a firmare da loro questo protocollo; loro sono venuti già più volte qui al Bambino Gesù. Credo che sia un gesto a cui vogliono dare un particolare rilievo. Forse possiamo aiutare dei bambini; fino a questo momento, pur avendo possibilità di tecnologia, manca la formazione di alcune specialità mediche».

L’accordo del Bambino Gesù con la Cina segue quello già siglato con la Russia, che - spiega ancora la presidente - «per la prima volta apre vicino a Mosca un ospedale che è fatto dallo Stato russo e dalla chiesa ortodossa, quindi dal patriarca Kirill, e sarà il primo ospedale di neuro riabilitazione infantile. Tutto è stato fatto, e il nostro primario è già andato più volte ad organizzarlo; si aprirà a gennaio e quindi andremo a fare questa inaugurazione alla quale loro tengono molto. Però, diciamo che il progetto è molto avanzato».

Non solo: una collaborazione è stata avviata anche con la Georgia, sempre di formazione, e con la Siria per un ospedale universitario. «Stiamo formando i giovani medici rimasti, perché i medici bravi se ne sono andati. Quindi questo stile “di aiutare a formare” lo stiamo portando in parecchie nazioni, anche in quelle dove non pensavamo di essere chiamati, come la Cina ad esempio, la quale ci ha cercato», sottolinea Mariella Enoc.

Tutto questo, spiega, rappresenta una «evoluzione», soprattutto nell’ex Celeste Impero dove prima i bambini con degli handicap non erano tenuti in conto. Tuttavia «sul capitale umano c’è bisogna di molta formazione»: «Da quello che ho potuto capire si stanno cominciando a curare i bambini in Cina in questo ospedale chiaramente pubblico, ma mancano ancora molte esperienze perché probabilmente la pediatria è cominciata abbastanza tardi», riferisce Enoc all’emittente vaticana. «Ci hanno chiesto la cardiochirurgia, vorrebbero anche altre cose… Facciamo un passo per volta. Vado, vedo l’ospedale, firmo questo protocollo – tra l’altro già firmato -, diamo l’ufficialità e i nostri medici che vengono insieme a me rimangono lì a lavorare e a cominciare la formazione. Noi francamente quando scriviamo poi agiamo».

I commenti dei lettori