Non c'è pace per i Legionari di Cristo, l'istituto fondato da padre Marcial Maciel Degollado, che dopo un periodo di notevole diffusione e potenza è passato attraverso un lungo difficile periodo a motivo delle accuse - rivelatesi vere - di abusi sessuali che il fondatore aveva commesso sui seminaristi. Dopo la sua morte, nel 2008, si è appreso che conduceva una doppia vita e che aveva avuto due compagne e tre figli. Benedetto XVI, che prima ancora di essere eletto Papa volle fosse condotta l'inchiesta su Maciel, lo ha definito «un falso profeta». Attraverso un commissariamento da parte della Santa Sede e la revisione degli statuti, i Legionari hanno intrapreso un percorso nuovo. Ma ora nuovi spettri emergono dal passato. La pubblicazione dei “Paradise papersˮ ha infatti rivelato che l'istituto possedeva società offshore.

 

La trasmissione Report e L'Espresso hanno citato la società International Volunteer Services (Ivs): una cassaforte segreta costituita nelle Bermuda, per custodire i ricavi milionari delle realtà educative dei Legionari. Un modo per gestire in forma anonima le rette pagate da oltre 160mila studenti in tutto il mondo, con entrate pari a 300 milioni di dollari l'anno. La prima offshore era stata creata il 28 luglio 1992. Si chiama “The Society for Better Educationˮ. «I documenti provano - scrive L'Espresso - che tutti i soldi degli istituti educativi venivano gestiti personalmente da padre Maciel, con rigidi poteri sui collaboratori, e spostati segretamente all’estero». L’intera rete di società offshore viene collegata a un indirizzo di Roma: via Aurelia 677, la sede del quartier generale dei Legionari in Italia.

 

Secondo L'Espresso «la chiusura della rete di offshore dei Legionari non si è ancora completata», dato che «a Panama risultano ancora registrate alcune società aperte negli anni Ottanta, altre a Jersey». E nell'articolo si cita anche il Villaggio dei ragazzi di Caserta, che avrebbe subito perdite per 28 milioni di euro «con drenaggi di denaro all’estero».

 

Il portavoce dei Legionari di Cristo, padre Aaron Smith, spiega a Vatican Insider: «Oggi la Legione di Cristo non possiede società offshore né possiede risorse in società offshore. Le società, alle Bermuda, Panama, Jersey e Virgin Islands, a cui gli articoli fanno riferimento, sono state create ai tempi in cui padre Marcial Maciel è stato direttore generale e poi sono state chiuse».

 

Padre Smith tiene a precisare che le società offshore sono state comunque gestite «nel rispetto della legalità e non sono state società di comodo usate per attività illecite». Inoltre afferma che «l’accusa secondo cui oltre 300 milioni di dollari ogni anno sono stati canalizzati attraverso “International Volunteer Services” è falsa. Questa società non ha mai avuto fondi economici». Oggi le istituzioni, le opere e le attività promosse dai Legionari «hanno società che consentono loro di operare nel rispetto della legge vigente in quei Paesi in cui svolgono la loro missione pastorale». Inoltre «le opere educative agiscono con trasparenza, sono sottoposte ad audit e rispettano le disposizioni legali e fiscali dei rispettivi paesi. Non hanno relazioni né fanno operazioni con società offshore».

 

Padre Aaron fa anche notare che la “Commissione per lo studio e la revisione della situazione economica della Congregazione dei Legionari di Cristo” nel 2014 ha acclarato che non risultano «malversazioni di denaro o altre irregolarità nella revisione contabile annuale». Infine il portavoce dei Legionari spiega che «non ci sono collegamenti tra il Villaggio dei ragazzi di Caserta e le società offshore».

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