Un nuovo e recente filone di indagini condotto dalle autorità vaticane nell’ambito del Preseminario San Pio X, il collegio situato a palazzo San Carlo, dentro le mura leonine, dove alloggiano i cosiddetti «chierichetti» del Papa, ha portato alla luce che negli ultimi anni si sono verificate vicende di rapporti omosessuali tra i ragazzi ospiti. I primi risultati emersi dalle indagini, come apprende l’Ansa, ribaltano le conclusioni di precedenti accertamenti che invece non avevano trovato riscontri per simili vicende.

La Santa Sede ha fatto oggi sapere che il Preseminario era sotto i fari fin dal 2013 ma le segnalazioni «anonime e non» non trovarono, nella prima indagine, alcuna conferma. Ma recentemente sono emersi «nuovi elementi» - conferma il Vaticano - per aprire un nuovo filone di inchiesta interna.

Tra le righe della nota della Sala stampa vaticana si apprende che l’indagine interesserebbe rapporti omosessuali, e dunque non abusi veri e propri, almeno non atti di pedofilia, perché si fa riferimento a fatti che «avrebbero coinvolto alcuni coetanei tra loro». Ma anche per questo occorrerà verificare le conclusioni del rapporto che verosimilmente verrà portato all’attenzione di papa Francesco.

In ogni caso, si tratta di un’ammissione choc, da parte del Vaticano, in quanto comunque si tratterebbe di comportamenti inattesi per il luogo in cui sarebbero avvenuti i fatti, cioè perpetrati all’interno delle mura leonine, a due passi da Casa Santa Marta, dove abita papa Francesco, e da parte di alcuni giovani avviati sulla strada ecclesiastica.

Tutto è nato dalle accuse mosse da un paio di giovani, oggi maggiorenni, sia attraverso il nuovo libro di Gianluigi Nuzzi «Peccato originale», sia successivamente attraverso il programma di Mediaset Le Iene, a un ex alunno del Preseminario San Pio X, successivamente ordinato sacerdote.

«A seguito di alcune segnalazioni, anonime e non, a partire dal 2013 furono compiute, a più riprese - riferisce la Sala stampa vaticana -, delle indagini sia da parte dei Superiori del Preseminario sia da parte del Vescovo di Como, atteso che la Comunità degli educatori appartiene alla sua Diocesi. I fatti denunciati, che risalivano agli anni precedenti e che avrebbero coinvolto alunni coetanei tra loro - è quanto afferma la Santa Sede -, alcuni dei quali non più presenti nell’Istituto al momento degli accertamenti, non trovarono adeguata conferma». Ora però il Preseminario è finito di nuovo sotto i riflettori: «In considerazione di nuovi elementi recentemente emersi, è in corso una nuova indagine che faccia piena luce su quanto realmente accaduto», sottolinea la Santa Sede.

Uno dei giovani che dice di aver assistito a questi fatti nei giorni scorsi, intervistato dalla tv, ha ripetutamente parlato di «abusi», anche in considerazione di alcuni ruoli di responsabilità ricoperti dal compagno di seminario, oggi sacerdote.

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