Nucleare, Leri Cavour, la crisi del riso. In quei metri che trascorre al fianco del sindaco di Trino Alessandro Portinaro in sella alla bicicletta, Matteo Renzi affronta i temi del territorio. Si informa, fa domande, parla con gli amministratori pubblici di scolmatore e alluvioni. La visita in provincia di Vercelli del segretario nazionale del Partito democratico è durata circa un’ora e mezza: dal suo arrivo nella stazione di Trino con il treno di «Destinazione Italia» alla passeggiata a due ruote su VenTo, la ciclovia più lunga d’Italia che corre lungo il Po.

Tanti i selfie e le fotografie scattate con sindaci, consiglieri e ragazzi; con gli studenti dell’Alberghiero di Trino prima, con i ragazzi che trova in stazione a Vercelli dopo. In piazza Roma, ad accogliere Renzi e il sottosegretario Maria Elena Boschi, il sindaco Maura Forte, gli assessori Nulli Rosso e Cressano, il presidente del Consiglio comunale Gaietta; e ad accompagnarlo sul treno il sottosegretario Luigi Bobba e il segretario provinciale del Pd Gian Paolo De Dominici.

«Abbiamo messo 500 milioni sulle piste ciclabili in Italia», commenta Renzi al termine del tragitto sulla pista ciclabile che collegherà Torino con Venezia. Con il sindaco Forte parla invece di Amazon, dei bandi sulle periferie e sulla mobilità sostenibile, che vede Vercelli destinataria di fondi per diversi milioni di euro. Tra una battuta e un augurio al sindaco Portinaro («Guarda di vincere ancora tu a Trino»), Renzi prende il treno e parte alla volta di Verbania e Biella. Ampio il servizio di sicurezza disposto dal personale della polizia di Vercelli.

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