Sorrisi, selfie e autografi: Matteo Renzi alla stazione di Fondotoce accolto da amministratori e giovani del Pd
Il treno di Matteo Renzi è arrivato con 20 minuti di ritardo alla stazione di Verbania. Una sosta lampo alle 16 passate prima di procedere per il castello di Vogogna. Sulla banchina di Fondotoce ad attenderlo c’era la rappresentanza del Pd: il sindaco Silvia Marchionini, il segretario provinciale Giuseppe Grieco, il deputato Enrico Borghi. Con loro molti sostenitori, curiosi e - particolarmente vivaci - i Giovani democratici con le bandiere arancioni e il libro «Avanti - Perché l’Italia non si ferma» in mano pronto da fare autografare: hanno intonato, saltellando come allo stadio, «chi non salta un grillino è»: «Siamo venuti a farci firmare il libro e sosteniamo l’unità del partito» dice Matteo Nobili dei Giovani dem. A fare da contraltare arriva anche qualche urlo isolato: «Vai a casa!». Renzi è impegnato in selfie e strette di mano. Nessuna dichiarazione. «Matteo ce la facciamo?» gli chiede un sostenitore. «Sì certo!» risponde girandosi e salutandolo. «Non mollare!» aggiunge un altro scuotendo la spalla all’ex premier, che poi sale sulla monovolume scura che lo porterà a Vogogna. Foto Danilo Donadio