Carcere confermato per l’ex vicepresident catalano Oriol Junqueras, dell’ex-ministro degli interni Joaquim Forn e per i due leader delle associazioni indipendentiste Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, numeri uno di Anc e Omnium Cultural. Questa la decisione del magistrato del Tribunale Supremo spagnolo, giustificata con «un rischio di reiterazione del reato», ritenendo «le loro azioni direttamente vincolate con una esplosione di violenza».

Junqueras e sette ministri erano stati arrestati ai primi di novembre dopo la proclamazione della Repubblica da parte del Parlament catalano, il 27 ottobre scorso. Di oggi è invece il rifiutato alla cauzione, concessa invece a tutti i ministri, - tratte a Forn - nella misura di 100mila euro a testa. I consiglieri che dovessero pagare la cauzione potranno ottenere la libertà vigilata, con l’obbligo di firma settimanale e la proibizione di lasciare il paese. Jordi Sanchez e Jordi Cuixart sono invece in carcere preventivo da metà ottobre, accusati di «sedizione» per le grandi manifestazioni non violente di Barcellona del 20-21 settembre .

Il fronte indipendentista ha sempre rilevato che il processo è stato esclusivamente pacifico e democratico e considera i 10 leader incarcerati «detenuti politici» dello stato spagnolo. Il President deposto Carles Puigdemont e quattro ex ministri sono in esilio in Belgio inseguiti da un mandato di arresto e da una richiesta di estradizione della Spagna.

Invece la camera del consiglio di Bruxelles deciderà sull’estradizione del presidente catalano destituito Carles Puigdemont il 14 dicembre. Lo hanno annunciato i suoi avvocati. «Non c’è nessuna decisione», ha spiegato uno degli avvocati di Puigdemont dopo l’udienza odierna, dove, ha riferito, «oggi il procuratore ha ripetuto le sue richieste di esecuzione del mandato di arresto europeo verso la Spagna». Ma gli avvocati dell’ex presidente catalano hanno sostenuto che «non ci doveva essere e che non ci sarà nessuna estradizione verso la Spagna perché riteniamo che i fatti contestati al governo catalano non siano punibili in Belgio», e che se Puigdemont e gli altri ex membri del governo esiliatisi in Belgio (Antoni Comin, Meritxell Serret, Clara Ponsati e Lluis Puig) «fossero estradati in Catalogna, là ci sarebbe un rischio di violazione dei diritti fondamentali». Per questo, hanno concluso gli avvocati della difesa, «il giudice rifletterà e prenderà la sua decisione il 14 dicembre».

I commenti dei lettori