Continua il duello fra Russia e America in Siria. Dopo gli “incontri ravvicinati” fra caccia americani e russi nella “zona di esclusione” a Est dell’Eufrate, ora è il ministero della Difesa di Mosca ad accusare gli Stati Uniti di “addestrare terroristi”. Secondo i russi, un campo profughi vicino ad Hasakah, nel Nord-Est della Siria, viene usato come centro di addestramento per ex combattenti di Jabat al-Nusra (Al-Qaeda) e dell’Isis, compresi quelli lasciati uscire da Raqqa a ottobre, dopo una accordo fra i guerriglieri curdi e gli islamisti assediati.

“Reduci da Raqqa”

«Secondo i profughi che ritornano a casa - sostiene il ministero della Difesa russo - la coalizione internazionale sta usando quel campo da oltre sei mesi come un centro di addestramento per miliziani che arrivano da vari distretti. La maggior parte erano membri dei gruppi terroristici sconfitti dalle forze governative siriane: Isis e Jabat al-Nusra”. Secondo Mosca nel campo “ci sono circa 750 miliziani, arrivati da Raqqa, Deir ez-Zour, Abu Kamal e dalle zone orientali dell’Eufrate».

Le controaccuse americane

Il timore di Mosca è che i combattenti, ora inquadrati nel “Nuovo esercito siriano” siano trasferiti sul fronte Sud, vicino al valico di frontiera con la Giordania di Al-Tanf, dove gli Usa hanno una “testa di ponte” lungo il confine con tre basi, e usati per combattere l’esercito governativo e le milizie sciite alleate. Washington a sua volta ha però accusato Mosca e il governo siriano di aver lasciato l’Isis “libero di muoversi” nell’aerea fra l’Eufrate e Al-Tanf in modo che potesse attaccare le postazioni dei ribelli suoi alleati. “Venti jihadisti sono stati uccisi – ha specificato la Coalizione a guida americana – e altri sono stati catturati, compresi molti foreign fighters”.

Richiesta di ritiro

Il duello fra Mosca e Washington si sta accedendo in vista della sconfitta definitiva dello Stato islamico, ormai ridotto ad alcune sacche residue nel deserto. La Russia ha chiesto agli Stati Uniti di ritirare i suoi militari, “non invitati”, dalla Siria, visto che lo scopo della missione è stato raggiunto. Il Pentagono ha comunicato di aver dispiegato oltre 1700 soldati nel Paese.

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