Un’accurata selezione centrata sul decennio 1937-1946: immagini scattate in Europa e nel mondo che presentano scene di ordinaria vita quotidiana e momenti drammatici negli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra. La mostra è arricchita dal servizio inedito che John Phillips, considerato il fondatore del foto giornalismo, realizzò a Roma, al Viminale, nel giugno 1946 all’indomani del referendum che decretò la nascita della Repubblica Italiana.

Fino al 4 marzo le immagini del fotografo nato ad Algeri, da padre gallese e madre americana, saranno in mostra al museo civico «Garda» di Ivrea. A promuovere l’iniziativa è stata l’associazione «Archivio Storico Olivetti», in collaborazione con il museo e con il contributo della biblioteca civica «Nigra». Quelli in mostra sono gli scatti originali del fotografo, e ripercorrono l’avvento della seconda guerra mondiale e la nascita della Repubblica. A fornire questa documentazione storica è la Olivetti, l’azienda che nel 1986 dedicò a Phillips un’ampia mostra itinerante. Di queste foto, l’associazione Archivio Storico Olivetti presenta oggi una scelta mirata. Tutte le fotografie esposte sono conservate nella sede dell’archivio storico, a cui Tim e Olivetti hanno affidato un patrimonio documentale che comprende oltre mezzo milione di immagini.

LA VALORIZZAZIONE DEI FONDI

La riproposizione di questa mostra, dopo la prima tappa alla Biblioteca Nazionale di Torino nel settembre scorso, si pone l’obiettivo di presentare a livello locale l’avvio del progetto pluriennale di valorizzazione dei fondi fotografici dell’Archivio Storico Olivetti, «Cantieri Olivetti per la storia del Novecento - Archivi, fotografia, territorio», attraverso una fattiva collaborazione con il museo della città. «Ma è anche un’occasione unica per osservare dal vivo – spiega l’assessore alla Cultura di Ivrea, Andrea Benedino – immagini inedite ed esclusive che ripercorrono il periodo della seconda guerra mondiale attraverso l’obiettivo del primo fotoreporter».

LEGGI ANCHE: Tutti gli appuntamenti, gli eventi e le mostre a Torino

L’occhio della macchina fotografica di Phillips fa miracoli. E in fondo riassume ciò che è stato il fotografo, nato nel 1914 e morto nel 1996, considerato a tutti gli effetti un autentico cittadino del mondo. Attraverso le sue immagini racconta i più disparati angoli del mondo in tanti momenti topici della storia. Una lunga carriera, la sua. Tra il 1936 e il 1949 ha lavorato come inviato della rivista «Life» e le sue foto, scattate in luoghi e momenti cruciali per le vicende mondiali, sono vere e proprie icone della storia del Novecento. Nel 1938, a Vienna, racconta l’Anschluss e l’occupazione tedesca; nel 1943 diventa corrispondente di guerra e segue le operazioni militari in Nord Africa e Medio Oriente. A Teheran cattura l’immagine del vertice tra Churchill, Roosevelt e Stalin. Fotografa re Farouk in Egitto, Tito e i suoi partigiani in Jugoslavia; è testimone della Polonia devastata, di Roma liberata e del faticoso cammino dell’Europa verso la pace.

FOTOGRAFO INDIPENDENTE

Lasciata «Life», dal 1950 Phillips opera come fotografo indipendente: il suo obiettivo sa cogliere momenti decisivi, fissare con le immagini i costumi e i cambiamenti della società. Il titolo del suo libro, «Free spirit in a troubled world», pubblicato postumo, riassume il senso della sua vita e delle sue foto.

I commenti dei lettori