Una politica che torni a parlare della vita delle persone: è l’auspicio del vescovo, che ha celebrato la messa solenne di San Giuliano, patrono di Gozzano, davanti ai sindaci dei Comuni della Riviera d’Orta.

Monsignor Franco Giulio Brambilla, nell’omelia di san Giuliano, ha accennato anche ai prossimi due mesi di campagna elettorale: «Mi aspetto parole belle, autentiche, che mettano in luce la vita e i bisogni delle persone, la vita con dentro bei contenuti». Dopo la messa il vescovo ha approfondito qualche passaggio: «I sindaci - osserva monsignor Brambilla - hanno anche bisogno di punti di riferimento precisi: con la svuotamento di risorse delle Province, il collegamento rischia di essere solo fra Comuni e Regione, ma non è semplice. Si trovano in una condizione di incertezza».

I sindaci devono essere concreti, come i grandi santi, «che avevano sì gli occhi al cielo, ma i piedi ben piantati per terra. Nessuno di voi - ha detto ai sindaco cusiani presenti con la fascia - neppure in cinque mandati potrebbe fare una parte di quello che ha realizzato Madre Teresa, che lavorava in silenzio e non si preoccupava certo di quanti mi piace o quanti amici avesse su Facebook».

Monsignor Brambilla chiede anche alla politica di «attivarsi per i decreti attuativi sulla legge per il terzo settore. È un comparto fondamentale, che non può essere trattato alla stregua di un’azienda privata. Inoltre non è più possibile caricare di ogni responsabilità e oneri il volontariato, che deve avere una funzione complementare, non fondamentale, come sta accadendo oggi».

«Salviamo gli insegnanti»

Nella predica il vescovo ha accennato a un’altra urgenza dell’attualità, il recupero di autorevolezza della scuola: «Oggi gli insegnanti sono al minimo storico nell’apprezzamento dell’opinione pubblica, e questo è preoccupante. Occorre recuperare lo strappo che si è verificato tra scuola e famiglie, se si interrompe questo rapporto, cosa resta? È un problema che stiamo vivendo anche nella mia famiglia, dove le donne sono insegnanti alle superiori. Quando si avvicina il giorno dell’udienza con i genitori sono ansia. Noi temiamo il suicidio collettivo e stiamo loro vicini. Questo per dire quanto è fondamentale l’aspetto educativo e quanto dobbiamo preoccuparci di renderlo centrale nella nostra società».

Di ritorno da Israele

Un altro tema caro al vescovo è quello del ruolo dei laici, che lui preferisce chiamare «testimoni», con un coinvolgimento attivo nella comunità ecclesiale e civile. La partecipazione alla festa di Gozzano è stata la prima uscita pubblica nel 2018 del vescovo, reduce da un viaggio in Israele e Palestina. Il prossimo appuntamento è per la patronale di san Gaudenzio: «Voglio proporre qualche cosa di concreto per la città, due o tre interventi che stiamo valutando in questi giorni».

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